“INCONTRO CON IL PRESIDENTE
TAMBURINO – CAPO DEL DAP”
(IL DIALOGO RITROVATO)
Nell’incontro
di questa mattina, con il Presidente Giovanni
TAMBURINO, presente la dr.ssa Piera
CONTE, dell’Ufficio Relazioni Sindacali, e per il SI.DI.PE., il Segretario Nazionale SBRIGLIA, il Vicario TORTORELLA ed il Vice D’ANSELMO, si è rafforzata la
convinzione che forse una nuova diversa stagione, quella di un ritrovato
dialogo con i vertici del DAP, si stia avviando per riportare su un piano di concretezza
e realtà il ruolo sociale dell’Amministrazione Penitenziaria attraverso la Dirigenza Penitenziaria ,
alla quale è demandato, soprattutto, il governo delle realtà periferiche, dove
più stridenti sono le contraddizioni e le difficoltà di un sistema verso il
quale sino ad oggi si sono riversate le contraddizioni e le schizofrenie di una
politica penitenziaria ambigua ed ondivaga.
Ci è parso che il Presidente TAMBURINO
abbia compreso come la dirigenza penitenziaria sia strategica per un processo
di rilancio dell’amministrazione, perché quest’ultima possa recuperare
il suo mandato istituzionale nel rispetto dei principi costituzionali e di
legge, chiarendo a se stessa ed agli altri come la pena abbia un chiaro fine
educativo, rispettoso della dignità della persona, ritrovando nella figura del
Direttore il momento di unificazione della complessità penitenziaria ed il
presidio di garanzie che riguardano non solo la persona detenuta ma anche gli
stessi operatori penitenziari.
Pure
si è colta la necessità che alla dirigenza, la quale attende il primo contratto
della categoria da oltre sei anni, vengano riconosciuti il giusto trattamento
economico sancito dalla Legge MEDURI e la ricostruzione della carriera ex art.
28 del D.Lgs. n. 63/2006, valorizzando le storie professionali dei dirigenti
penitenziari che in questi anni difficili hanno contribuito, attraverso
l’assolvimento di tale complessa funzione istituzionale, ad evitare il tracollo
di un sistema ove, con il poco e nulla di risorse, si è governato il tanto di
complessità.
Con
il contratto e con l’art. 28, infatti, non si chiedono solo i previsti
adeguamenti retributivi, ma il riconoscimento del ruolo sociale di un lavoro
complesso e delicato e le storie professionali di ognuno, costituite, nella
generalità dei casi, da sacrifici personali enormi offerti dai Dirigenti
Penitenziari, spesso divisi tra più sedi di servizio e sovrapposizioni di
responsabilità, costretti a misurarsi con proteste di detenuti,
sovraffollamento detentivo, demotivazione crescente del personale, quest’ultimo
non di rado privato di speranze in materia di crescita professionale, vaste
aree territoriali ove seguire le misure alternative alla detenzione,
atteggiamenti frettolosi di giustizialismo ad horas, critiche e giudizi
spaventati ed impietosi da parte di un’opinione pubblica legittimamente
impaurita ed indignata per l’opacità che, talvolta, circonda il carcere e
l’esecuzione penale esterna, determinando sentimenti di sfiducia verso una
istituzione fondamentale, ove coerente al mandato istituzionale.
La
sensazione che abbiamo colto è che il Capo del DAP non intenda voltare il viso
altrove, non intenda rimanere indifferente o solo formalmente coinvolto ai temi
da Noi esposti e che seria sia la sua intenzione di lasciare un segno di
concreto cambiamento. Il tutto ci è apparso coerente con quanto abbiamo sentito
affermare, in tema di attenzione verso il mondo penitenziario, dalla stessa
Ministro SEVERINO, talché un cauto e prudente ottimismo riteniamo di dover
esprimere, attendendo di riscontrare sul concreto quali e quante risorse
vorranno destinarsi al mondo penitenziario e, soprattutto, quali reali
riconoscimenti si intenderanno conferire al personale dell’amministrazione ed
ai dirigenti penitenziari per rilanciare la centralità del sistema.
Il SIDIPE ha anche affrontato il tema della mobilità, che non può non essere legata al contratto poiché è indispensabile conoscere preventivamente il peso di ciascun incarico perché ciascuno possa concorrere consapevolmente al conferimento dello stesso, attraverso un procedimento trasparente e, capace di premiare effettivamente le capacità ed il merito.
Il SIDIPE ha anche affrontato il tema della mobilità, che non può non essere legata al contratto poiché è indispensabile conoscere preventivamente il peso di ciascun incarico perché ciascuno possa concorrere consapevolmente al conferimento dello stesso, attraverso un procedimento trasparente e, capace di premiare effettivamente le capacità ed il merito.
Dr. Enrico SBRIGLIA
Segretario Nazionale
Il Presidente, dr.ssa Cinzia CALANDRINO
Il Segretario Nazionale Vicario, dr. Rosario TORTORELLA
Il Segretario Nazionale Aggiunto, dr. Francesco
D’ANSELMO
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