sabato 28 gennaio 2012

ADDIO A MORSELLO,CAMBIO' IL CARCERE


Luigi MORSELLO















Aveva appena compiuto 74 anni. Luigi Morsello, il direttore di carcere che ha innovato il sistema detentivo italiano, se n’è andato ieri mattina, intorno alle 6, nel suo letto d’ospedale. Da 15 giorni era ricoverato per problemi di fegato e non si è più ripreso. La sua scomparsa lascia un grande vuoto nel mondo penitenziario. Molto apprezzato per le sue doti umane, Morsello era arrivato a Lodi nel settembre del 1997 ed era rimasto qua fino al pensionamento, nel gennaio 2005. Proveniva da una lunga esperienza, nelle carceri italiane. Era stato in 18 istituti, dal Nord al Sud dello stivale, affrontando anche momenti difficili, negli anni caldi della contestazione, finendo persino a processo, per essere poi assolto. Morsello non faceva mistero neanche della sua malattia, la depressione bipolare che l’aveva condotto persino a spararsi un colpo di pistola. L’aveva dichiarato, senza problemi, nel corso di un’intervista rilasciata al direttore del «Cittadino» Ferruccio Pallavera, alla vigilia del pensionamento. Negli ultimi anni era riuscito a curarla, con l’uso di un farmaco che nessuno gli aveva mai consigliato. Era molto soddisfatto per questo. Eppure il tentativo di suicidio, aveva detto pensando in positivo, l’aveva legato ancora di più alla vita, alla moglie e ai suoi tre figli. Parole di cordoglio arrivano dal provveditore Luigi Pagano. «È stato un mio direttore - commenta - e poi un amico quando è andato in pensione. Ci scrivevamo molto. La sua era una personalità a tutto tondo. Si interessava di tutto e su tutto aveva un’idea. Un’idea non da bar, ma da tecnico che entra nei dettagli con competenza. Era un uomo puntiglioso. Le sue note erano piene di riferimenti giurisprudenziali e bibliografici. Ci siamo visti l’ultima volta a Lodi per il suo libro “La mia vita dentro”», che era stato poi presentato anche in Parlamento. «Era un direttore decisionista - aggiunge Pagano -, ovunque andasse lasciava il segno. Quando arrivava in un istituto, in quattro e quattro otto sistemava le cose. A tutto pensava, tranne che si potesse riposare. È stato il primo direttore di carcere in Italia che ha avviato, proprio a Lodi, il reinserimento lavorativo dei detenuti che avevano compiuto reati come violenze sessuali o pedofilia. Ci voleva un bel coraggio, in una struttura di provincia come la Cagnola, in quel periodo. Sulla base di questa sua esperienza è stato aperto un reparto analogo, successivamente, a Bollate. Ovunque andasse risolveva i problemi aperti. Era un burbero apparente: dietro la facciata si nascondeva un’infinita generosità».

 Sabato Pagano avrebbe dovuto partecipare all’inaugurazione dell’anno giudiziario. Invece ha scelto di venire con i suoi collaboratori ai funerali che si terranno nella chiesa di San Lorenzo, alle 9. (La salma partirà dalla casa, al 4 di via Vignati e sarà sepolta al cimitero di San Bernardo). «Era una persona originale - aggiunge con affetto il comandante della Cagnola Raffaele Ciaramella -, esercitava l’autorità senza problemi, non posso che dire bene di lui. Io e tutto il personale siamo molto rattristati e vicini alla famiglia. Per tutto il giorno non abbiamo parlato d’altro». Pasquale Franco dell’Associazione lodigiana volontariato carcere riconosce a Morsello «doti di grande umanità. «Era una persona molto disponibile - racconta -. Ci diceva sempre: “Trovate un lavoro a questi detenuti che li facciamo uscire tutti. Il carcere non serve a niente. Se queste persone vanno fuori guadagnano qualcosa e mantengono la famiglia. Non si redimono certo stando in branda”. Avevamo portato anche il lavoro in carcere. La Bassani motori forniva i motori da avvolgere e assemblavano le plafoniere della Brocca. Poi le porte si sono aperte e i detenuti hanno iniziato a lavorare per la cooperativa San Nabore e per la Luna. Alcuni lavorano ancora lì adesso. Morsello era un uomo capace di comprendere i grandi drammi esistenziali che si nascondono dietro le persone ristrette. «Se ci fossimo trovati nelle stesse circostanze di vita di queste persone - diceva - avremmo fatto anche noi come loro. Veniva sempre incontro ai volontari. Capiva che eravamo preziosi. Morsello ha umanizzato il carcere». Il volontario di “Los Carcere” Andrea Ferrari è sinceramente commosso. «A lui - dice - devo il mio ingresso in carcere come volontario, insieme ad Alex Corlazzoli e Cristiano Marini. Con lui e il direttore del Cittadino abbiamo dato il via al giornale “Uomini liberi”. Sotto la sua direzione a Lodi abbiamo avuto il record di “articoli 21”, cioè di detenuti che uscivano in permesso di lavoro. Nonostante l’età, aveva molto più a cuore il lavoro all’esterno che le attività ludiche in carcere. Era uno che riusciva a pensare a tutto, persino a progetti sul territorio. Dopo il suo pensionamento il nostro rapporto di incontri è stato sempre costante. Parlavamo di tutto, di carcere, ma anche di politica. Amava molto questa città (Morsello era nato in Basilicata e si era laureato all’università di Napoli, ndr). La sua perdita non sarà facile da compensare. Morsello andava fino in fondo nelle sue battaglie. Quando mi capitava di andare in direzione, già in lontananza sentivo la musica classica che usciva dal suo ufficio. L’augurio è che ritrovi là dove andrà la musica che amava tanto e che questa gli dia serenità».


INAUGURAZIONE ANNO GIUDIZIARIO 2012

Paola Severino alla corte d'appello di Catania

Le relazioni dei presidenti di corte d'appello sull'amministrazione della giustizia aprono le cerimonie di inaugurazione dell'anno giudiziario nei 26 distretti italiani. In ogni sede prende la parola, fra gli altri, un rappresentante del ministro. La guardasigilli Paola Severino interviene al Palazzo di Giustizia di Catania, dopo la relazione del presidente della corte d'appello Alfio Scuto. I sottosegretari Salvatore Mazzamuto e Andrea Zoppini, rispettivamente, a Milano e Roma.


Tabella delle designazioni
 
ANCONA
Tonino DI BONA
Ispettorato generale
BARI
Emma D’ORTONA
DAG-D.G. Contenzioso-Ufficio I
BOLOGNA
Fabio BARTOLOMEO
DOG-D.G. Statistiche
BRESCIA
Angelo GARGANI
Presidente OIVP
CAGLIARI
Patrizia FOIERA
Ispettorato Generale
CALTANISSETTA
Maria Giovanna ROMEO
Ispettorato Generale
CAMPOBASSO
Andrea NOCERA
Ispettorato Generale
CATANIA
Paola SEVERINO
Ministra della Giustizia
CATANZARO
Carla GARLATTI
Ufficio Legislativo
FIRENZE
Franco IONTA
DAP-Capo Dipartimento
GENOVA
Riccardo TURRINI VITA
DAP-D.G. Personale e Formazione
L’AQUILA
Bruno BRATTOLI
DGM-Capo Dipartimento
LECCE
Alfonso SABELLA
DAP-D.G. Risorse, beni e servizi
MESSINA
Angelo GIORGIANNI
Vice Presidente OIVP
MILANO
Salvatore MAZZAMUTO
Sottosegretario
NAPOLI
Luigi BIRRITTERI
DOG-Capo Dipartimento
PALERMO
Mariastefania DI TOMASSI
Capo Ispettorato Generale
PERUGIA
Lucia GUARALDI
DOG-D.G. Magistrati
POTENZA
Luigi DI MAURO
DGM-D.G. Personale e formazione
REGGIO CALABRIA
Luigi FRUNZIO
DAG-D.G. Giustizia Penale
ROMA
Andrea ZOPPINI
Sottosegretario
SALERNO
Antonio MAROTTA
DOG-Vice Capo Dipartimento
TORINO
Emilia FARGNOLI
Vice Capo Gabinetto
TRENTO
Vito PIGLIONICA
Ispettorato Generale
TRIESTE
Alberto RIZZO
Ispettorato Generale
VENEZIA
Roberto Calogero PISCITELLO
DAP-D.G. Detenuti e trattamento





PROPOSTA DI LEGGE 

Art. 1.

1. È istituita, presso il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia, l'Anagrafe digitale pubblica degli istituti di prevenzione e di pena, di seguito denominata «Anagrafe».

2. L'Anagrafe è costituita da un archivio elettronico, aggiornato ogni sei mesi, accessibile, in forme digitali libere e aperte, da parte di chiunque vi abbia interesse attraverso il sito internet del Ministero della giustizia, secondo le modalità stabilite dal regolamento di cui al comma 4, contenente, fatte salve le restrizioni giustificate da comprovate ragioni di sicurezza, le seguenti informazioni, relative ai singoli istituti di prevenzione e di pena presenti sul territorio nazionale:

a) bilanci e rendiconti di gestione;

b) informazioni relative alla struttura dell'istituto, tra le quali l'anno di costruzione, eventuali successivi interventi edilizi, il numero di bracci, il numero e la volumetria delle celle per ogni braccio, il numero di posti letto per cella, la disposizione delle celle e degli impianti sanitari, nonché la descrizione degli spazi disponibili per attività ricreative o lavorative;

c) informazioni relative agli interventi di edilizia penitenziaria eventualmente effettuati o in corso, con particolare riferimento ai dati relativi alla gestione e all'esecuzione degli appalti di lavoro e di servizi, comprensivi dei compensi erogati, dei nominativi di amministratori e consulenti con l'indicazione della rispettiva funzione, nonché degli estremi dei contratti di appalto;

d) curriculum e compensi del personale direttivo e dirigenziale effettivamente in servizio presso l'istituto;

e) informazioni relative al numero e al grado degli operatori di polizia penitenziaria effettivamente in servizio presso l'istituto;

f) informazioni relative al numero e alla retribuzione del personale amministrativo effettivamente in servizio presso l'istituto;

g) informazioni relative al numero di educatori, psicologi, assistenti sociali, medici e infermieri effettivamente in servizio presso l'istituto;

h) informazioni relative all'entità del personale distaccato e alla relativa destinazione;

i) informazioni relative al numero della popolazione ristretta presso l'Istituto;

l) descrizione in forma anonima della popolazione penitenziaria di ciascun istituto e della sua composizione per tipologie di reato, nazionalità, permanenza residua e passata, sesso e titolo di detenzione;

m) informazioni relative al numero dei detenuti prosciolti in seguito all'esecuzione di provvedimenti applicativi di misure di custodia cautelare;

n) informazioni relative al numero dei detenuti aventi diritto di voto;

o) informazioni relative al numero e alla provenienza dei detenuti residenti in regioni diverse da quella nel cui territorio è scontata la pena;

p) informazioni relative al numero dei detenuti ammessi al lavoro all'interno e all'esterno dell'istituto, referenze lavorative e mansioni assegnate;

q) descrizione dei progetti e dei corsi professionali e formativi svolti nell'istituto, comprensiva delle indicazioni degli enti referenti e del numero e della tipologia dei partecipanti;

r) informazioni relative al numero e alla qualifica del personale volontario;

s) informazioni relative al calcolo delle spese di sopravitto;

t) informazioni relative ai responsabili sanitari e dati relativi all'incidenza di patologie, anche di natura psichica, agli episodi di autolesionismo verificatisi nell'istituto, alle tossicodipendenze, all'incidenza di patologie tipiche o di particolare gravità o che assumano, o tendano ad assumere, carattere epidemico tra la popolazione detenuta;

u) informazioni relative ai tempi medi e alle modalità di esecuzione degli interventi medici, nonché al numero e alle caratteristiche dei decessi verificatisi nell'istituto;

v) copia del regolamento penitenziario vigente presso l'istituto;

z) informazioni generali sull'istituto.

3. L'Anagrafe contiene altresì le informazioni, rese disponibili in tempo reale, relative allo stato dei procedimenti amministrativi concernenti le istanze di trasferimento o declassificazione, i reclami e le richieste formalmente rivolte dai detenuti al direttore di ciascun istituto di pena ovvero all'amministrazione penitenziaria, nonché le informazioni concernenti lo stato dei procedimenti pendenti dinanzi alla magistratura di sorveglianza competente per territorio, attivati da ciascun detenuto. L'accesso alle informazioni di cui al periodo precedente è consentito unicamente ai difensori e ai soggetti a tal fine indicati dal detenuto, mediante accessi riservati, registrati, autenticati e autorizzati dalle competenti autorità dell'amministrazione penitenziaria, secondo le modalità stabilite dal regolamento di cui al comma 4.

4. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministro della giustizia adotta, con proprio decreto, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, il regolamento contente la disciplina del funzionamento e delle modalità di accesso all'Anagrafe, nonché della conservazione dei dati personali ivi contenuti, nel rispetto di quanto previsto dal capo I del titolo I della parte II del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196.





mercoledì 25 gennaio 2012

Articolo di  (stampa libera)
 
 
Carceri affidate ai privati, con obbligo di partecipazione delle banche. Ecco cosa si nasconde nell’art. 44. La mafia ringrazia: finalmente potranno gestirsi le carceri da soli.

tommy lee jones.jpg


Mentre eravamo tutti intenti a preoccuparci di tassisti, crociere e forconi, guarda guarda cosa ti infilano nel decreto “liberalizzazioni” i nostri amici seduti al governo. Una ventina di righe all’articolo 44, mica niente di che, che ancora nessuno ha letto e di cui nessun giornale ha fatto ancora parola.
Il provvedimento si chiama Project financing per la realizzazione di infrastrutture carcerarie, ed in sintesi realizza un sogno da tempo coltivato: quello di affidare le carceri ai privati. Si sa, le carceri son piene, mica vorremo un indulto al giorno con tutti i delinquenti che ci sono oggidì.
Leggetelo, lo trovate qui.
Non solo si permette ai privati costruire le carceri, ma si scrive nero su bianco che
al fine di assicurare il perseguimento dell’equilibrio economico-finanziario dell’investimento, al concessionario è riconosciuta, a titolo di prezzo, una tariffa per la gestione dell’infrastruttura e per i servizi connessi, ad esclusione della custodia.

Questo significa che la gestione carceraria, escluse le guardie, è affidata a privati imprenditori. Riuscite ad immaginare cosa significa ciò in Italia, con infiltrazioni mafiose a tutti i livelli ed in special modo nell’edilizia? Che le carceri saranno gestite dai delinquenti. Quelli di serie A, naturalmente, perché quelli di serie B saranno il “prodotto”, ovvero coloro su cui si farà business. Un tot a carcerato. E il carcere, naturalmente, dovrà essere sempre pieno altrimenti non conviene: non buttate più cartacce per terra, mi raccomando.
C’è dell’altro: Il concessionario nella propria offerta deve prevedere che le fondazioni di origine bancaria contribuiscano alla realizzazione delle infrastrutture di cui al comma 1, con il finanziamento di almeno il 20 per cento del costo di investimento.
In soldoni, è fatto obbligo di far partecipare le banche alla spartizione della torta. Torta di denaro pubblico, perché è sempre lo Stato che paga. A meno che non si voglia far lavorare a gratis i detenuti, in concorrenza con le aziende, e con il compenso intascato dall’”imprenditore carcerario”. Funziona così, in USA. Siamo fiduciosi che, nel decreto “privatizzazioni”, si privatizzerà anche il lavoro schiavo dei carcerati.
Io credo che un provvedimento del genere avrebbe meritato un dibattito pubblico in un “Paese normale”. Che una simile cessione di democrazia, di controllo e di libertà da parte dello Stato dovrebbe essere ben conosciuta dai cittadini e dall’opinione pubblica, e non infilata di soppiatto tra gli articoli mentre il gregge è distratto a pensare ai taxi.

Foto – Natural Born Killers, il direttore del carcere

martedì 24 gennaio 2012

INTERROGAZIONE ON. BERNARDINI SUL CARCERE DI CASTROVILLARI

 

                                      
      On. Rita Bernardini

 

ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14504

Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 570 del 16/01/2012
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 16/01/2012

Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario
Gruppo
Data firma
PARTITO DEMOCRATICO
16/01/2012
PARTITO DEMOCRATICO
16/01/2012
PARTITO DEMOCRATICO
16/01/2012
PARTITO DEMOCRATICO
16/01/2012
PARTITO DEMOCRATICO
16/01/2012

Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 16/01/2012
Stato iter: 
IN CORSO
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-14504
presentata da
RITA BERNARDINI
lunedì 16 gennaio 2012, seduta n.570

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. 
Al Ministro della giustizia
- Per sapere - premesso che:

il giorno 29 dicembre 2011 l'interrogante ha visitato il carcere di Castrovillari accompagnata da Maurizio Bolognetti, Maria Antonietta Ciminelli e Salvatore Moscato; ad accogliere e guidare la delegazione il comandante Grazia Salerno;
- l'istituto è entrato in funzione nel 1995 pur essendo stato ultimato nel 1984, conta 128 posti, ma al momento della visita i detenuti presenti erano 252 mentre 8 si trovavano in permesso premio per le festività di fine anno; i detenuti presenti di sesso maschile erano 220, le detenute 32 di cui una con prole; in totale i detenuti stranieri sono 112 di cui 25 marocchini, 20 rumeni, 15 tunisini, 11 albanesi, 9 nigeriani, 5 egiziani, 4 bulgari, 4 algerini, 3 ucraini, 2 indiani, 2 domenicani e 1 per ciascuna delle seguenti nazioni: Gambia, ex Jugoslavia, Guinea, Senegal, Somalia, Cina, Messico, Liberia, Grecia, Canada, Russia e Venezuela;
- gli agenti di polizia penitenziaria assegnati alla casa circondariale di Castrovillari sono 109 di cui 17 distaccati in altre sedi e 9 provenienti da altre sedi; fra le 101 unità presenti, figurano: 1 comandante del reparto, n. 14 unità femminili presenti nel reparto femminile, n. 9 unità impiegate nel nucleo traduzioni; n. 52 unità impiegate nel servizio di vigilanza e osservazione detenuti; n. 25 unità impiegate in mansioni d'ufficio e vigilanza dei detenuti lavoranti; l'impiego minimo giornaliero riguarda 40 unità che coprono le 24 ore esclusivamente per la vigilanza dei detenuti, a livelli minimi di sicurezza e in turni di servizio di 8 ore e oltre; i turni notturni al mese sono almeno 6 per ciascun dipendente; quanto alle ferie ancora da godere, ci sono giacenze dell'anno 2009; in prospettiva, fanno sapere gli agenti, per un miglior andamento di gestione finalizzato a poter garantire le ferie e assicurare un maggior livello di sicurezza dell'istituto, l'organico dovrà essere incrementato di almeno altre 30 unità; inoltre, il parco macchine degli agenti è insufficiente e, per alcune vetture e furgoni, fatiscente;
 - nell'istituto opera una sola educatrice perché l'altra è in maternità, ma secondo quanto riferito ne occorrerebbero almeno tre; l'educatrice, presente durante la visita, illustrando le attività trattamentali, comunica che sono attivi per circa 60 detenuti corsi di alfabetizzazione, scuola media, istituto alberghiero, istituto tecnico industriale oltre ad un corso di informatica; i detenuti che svolgono mansioni all'interno dell'istituto sono 30, mentre coloro che lavorano all'esterno, in articolo 21, sono 7 impegnati nella raccolta differenziata dei rifiuti;
- quanto agli psicologi, ne è previsto uno presente tutta la settimana; l'assistenza psichiatrica è fortemente carente, considerato che nell'istituto ci sono una quarantina di casi psichiatrici e 25 tossicodipendenti;
- la poltrona odontoiatrica è utilizzata solo per l'estrazione dei denti perché attende da due anni di essere aggiustata per le altre funzioni come la cura delle carie; a parere del personale infermieristico sarebbe utile poter disporre di un ecografo per evitare frequenti traduzioni all'esterno;

- nel reparto femminile, nella cella n° 3 troviamo una detenuta con il figlioletto di 2 anni e mezzo; a quanto ci riferisce la madre il bimbo attende da 5 mesi la visita pediatrica e le vaccinazioni;
- sempre nella sezione femminile la delegazione ha notato una cella sotto sequestro dal maggio del 2008 perché lì si suicidò un'agente di polizia penitenziaria, Fabrizia Germanese di 44 anni, arrestata per traffico di stupefacenti; nei sei mesi prima del suicidio l'agente aveva prestato servizio «in missione» proprio nell'istituto di Castrovillari;   

- negli ultimi dieci anni nel carcere di Castrovillari si sono suicidati 9 detenuti, due nel 2011 e, in questo nuovo anno, il 5 gennaio un altro detenuto ha tentato il suicidio;
- quanto al trattamento dei detenuti, da rilevare che in quasi tutte le celle delle dimensioni di 6 metri quadrati sono presenti tre detenuti in letto a castello a tre piani; le celle non dispongono di acqua calda e le docce sono consentite a giorni alterni in appositi, degradati, locali; i reclusi usufruiscono di 3 ore e mezza d'aria al giorno e di 2 ore di socialità, ma gli spazi ristretti consentono ben poche attività di socializzazione; i «passeggi» dove è possibile usufruire dell'ora d'aria sono così angusti e deprimenti che alcuni detenuti preferiscono rimanere in cella;
si segnalano inoltre i seguenti «casi»:
- nella cella n° 5 (Sez. B) - C. L., 67 anni cardiopatico che ha subito un intervento alle coronarie ed è portatore di peacemaker, lamenta di attendere dal luglio 2011 un esame specialistico;
- nella cella n° 8 (Sez. B.) - D. A., è in attesa di avere l'autorizzazione di poter dipingere; mostra alla delegazione un catalogo delle sue opere;
- nella cella 11 (Sez. B) - il detenuto A.G. riferisce di aver chiesto da agosto di poter incontrare lo psicologo e che solo a dicembre gli sia stata consentita una visita, ma dallo psichiatra;
- G.R.,fine pena nel 2022, ha presentato domanda al DAP per essere trasferito in Sicilia dove si trovano i suoi 4 figli minori, il più piccolo di 4 anni;
- un altro detenuto con fine pena lungo (2024), R.S., ha fatto istanza di trasferimento a Roma/Rebibbia o Velletri per motivi di studio;
- A.J. ha fatto da mesi la richiesta di trasferimento negli istituti di Brescia o Mantova o Cremona o Piacenza perché la sua famiglia è a Brescia, in particolare, due figli di due e sei anni nati in Italia;
- a V.L. mancano 4 mesi al fine pena ma non ha possibilità di accesso alla legge n. 199 del 2010 perché non ha un'abitazione; da quando è recluso (3 anni e 8 mesi) non ha mai potuto fare né una telefonata né un colloquio con i genitori;sottolinea le difficoltà di contatti con l'ambasciata rumena a Roma;
- alcuni detenuti hanno lamentato la mancanza di modelli per presentare «le domandine» e un detenuto russo l'assenza del regolamento d'istituto in lingua russa;
- infine, va rammentato il fallimento del progetto «Argo» del quale si inizia a parlare nel 2007, per dare concreta applicazione ad uno studio condotto dal DAP che evidenziava l'utilità di iniziative volte ad affidare ai detenuti la cura dei cani. Il progetto viene inaugurato nel novembre del 2009 e su strilli.it viene annunciato: «I detenuti si dedicheranno da oggi, nella stessa area penitenziaria, alla cura di alcuni cani randagi, appositamente sistemati in un canile, costruito dal Comune. L'iniziativa, denominata "Argo", è stata, infatti, resa possibile da una sinergia tra Comune, Casa Circondariale ed Azienda Sanitaria, e presentata questa mattina, con l'inaugurazione del "canile", in una conferenza stampa, nella sala convegni del penitenziario del capoluogo del Pollino». Da quel che la delegazione ha potuto riscontrare, una quindicina di randagi sono malamente alloggiati nel canile posto all'interno delle mura carcerarie dove, fra sbarre e gabbie metalliche, i cani abbaiano disperati muovendosi fra i loro stessi escrementi senza che nessuno si prenda più cura di loro :
- se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione descritta in premessa;
- se non ritenga opportuno intervenire in modo deciso e tempestivo per fronteggiare il drammatico sovraffollamento della casa circondariale di Castrovillari e, a tal fine, quali urgenti iniziative intenda assumere per far rientrare l'istituto nella dimensione regolamentare dei posti previsti;
quali atti intenda assumere affinché sia garantito il rispetto del terzo comma dell'articolo 27 della Costituzione;
se il magistrato di sorveglianza abbia mai dato disposizioni per il rispetto della normativa riguardante le condizioni di detenzione e, in caso affermativo, quali siano le ragioni per le quali le disposizioni stesse non siano state rispettate;
- quali urgenti provvedimenti intenda adottare per colmare il deficit di organico di polizia penitenziaria, posto che la grave carenza di agenti determina seri rischi in termini di sicurezza e notevoli disfunzioni per la vita dei reclusi e per le condizioni di lavoro e di vita degli agenti stessi; 
quali atti intenda assumere affinché sia pienamente garantito il diritto alla salute delle persone ristrette;
- se ed in che modo si intendano potenziare le attività trattamentali, in particolare quelle lavorative, scolastiche, di formazione e sportive;
- se intenda adoperarsi per quanto di competenza, al fine di potenziare l'assistenza psicologica;
- se, in che modo e in quali tempi, intenda intervenire per rimuovere tutte le carenze strutturali ed igienico-sanitarie che contrastano con la normativa vigente;
- a quando risalgano e cosa vi sia scritto nelle relazioni semestrali delle Asl sulle condizioni igienico-sanitarie della casa circondariale Castrovillari;

- se,e in che modo,intenda intervenire rispetto ai casi segnalati in premessa;

- cosa intenda fare per rispettare il principio della territorializzazione della pena;

- quali iniziative intenda intraprendere per dismettere definitivamente e nei modi dovuti il fallimentare «progetto Argo»;
- quali siano le ragioni che hanno portato l'Amministrazione a detenere l'agente Fabrizia Germanese nello stesso istituto dove aveva prestato servizio e quali misure fossero stato messe in atto per scongiurare il suo suicidio;
- se sia stata fatta un'indagine specifica per comprendere le ragioni dell'alto numero di suicidi nel carcere di Castrovillari;
- quali iniziative urgenti intenda adottare, in definitiva, al fine di ricondurre le condizioni di detenzione vigenti all'interno dell'istituto penitenziario di Castrovillari alla piena conformità al dettato costituzionale e normativo. (4-1450)


Carcere Castrovillari

lunedì 16 gennaio 2012

RITA BERNARDINI INTERROGA IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA SUL CARCERE DI CASTROVILLARI













INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Al Ministro della Giustizia

Per sapere, premesso che
Il giorno 29 dicembre 2011 l’interrogante ha visitato il carcere di Castrovillari accompagnata da Maurizio Bolognetti, Maria Antonietta Ciminelli e Salvatore Moscato; ad accogliere e guidare la delegazione il comandante Grazia Salerno;

l’istituto è entrato in funzione nel 1995 pur essendo stato ultimato nel 1984, conta 128 posti, ma al momento della visita i detenuti presenti erano 252 mentre 8 si trovavano in permesso premio per le festività di fine anno; i detenuti presenti di sesso maschile erano 220, le detenute 32 di cui una con prole; in totale i detenuti stranieri sono 112 di cui 25 marocchini, 20 rumeni, 15 tunisini, 11 albanesi, 9 nigeriani, 5 egiziani, 4 bulgari, 4 algerini, 3 ucraini, 2 indiani, 2 domenicani e 1 per ciascuna delle seguenti nazioni: Gambia, ex Jugoslavia, Guinea, Senegal, Somalia, Cina, Messico, Liberia, Grecia, Canada, Russia e Venezuela;

gli agenti di polizia penitenziaria assegnati alla C.C. di Castrovillari sono 109 di cui 17 distaccati in altre sedi e 9 provenienti da altre sedi; fra le 101 unità presenti, figurano: 1 Comandante del Reparto, n. 14 unità femminili presenti nel reparto femminile, n. 9 unità impiegate nel nucleo traduzioni; n. 52 unità impiegate nel servizio di vigilanza e osservazione detenuti; n. 25 unità impiegate in mansioni d’ufficio e vigilanza dei detenuti lavoranti; l’impiego minimo giornaliero riguarda 40 unità che coprono le 24 ore esclusivamente per la vigilanza dei detenuti, a livelli minimi di sicurezza e in turni di servizio di 8 ore e oltre; i turni notturni al mese sono almeno 6 per ciascun dipendente; quanto alle ferie ancora da godere, ci sono giacenze dell’anno 2009; in prospettiva, ci fanno sapere gli agenti, per un miglior andamento di gestione finalizzato a poter garantire le ferie e assicurare un maggior livello di sicurezza dell’istituto, l’organico dovrà essere incrementato di almeno altre 30 unità; inoltre, il parco macchine degli agenti è insufficiente e per alcune vetture e furgoni da rottamare;

nell’istituto opera una sola educatrice perché l’altra è in maternità, ma secondo quanto riferito ne occorrerebbero almeno tre; l’educatrice, presente durante la visita, illustrando le attività trattamentali, comunica che sono attivi per circa 60 detenuti corsi di alfabetizzazione, scuola media, istituto alberghiero, istituto tecnico industriale oltre ad un corso di informatica; i detenuti che svolgono mansioni all’interno dell’istituto sono 30, mentre coloro che lavorano all’esterno in art. 21 sono 7 impegnati nella raccolta differenziata dei rifiuti;

quanto agli psicologi, ne è previsto uno presente tutta la settimana; l’assistenza psichiatrica è fortemente carente, considerato che nell’istituto ci sono una quarantina di casi psichiatrici e 25 tossicodipendenti;

la poltrona odontoiatrica è utilizzata solo per l’estrazione dei denti perché attende da due anni di essere aggiustata per le altre funzioni come la cura delle carie; a parere del personale infermieristico sarebbe utile poter disporre di un ecografo per evitare frequenti traduzioni all’esterno;

nel reparto femminile, nella cella n° 3 troviamo una detenuta con il figlioletto di 2 anni e mezzo; a quanto ci riferisce la madre il bimbo attende da 5 mesi la visita pediatrica e le vaccinazioni; 

sempre nella sezione femminile la delegazione ha notato una cella sotto sequestro dal maggio del 2008 perché lì si suicidò un’agente di polizia penitenziaria, Fabrizia Germanese di 44 anni, arrestata per traffico di stupefacenti; nei sei mesi prima del suicidio l’agente aveva prestato servizio “in missione” proprio nell’istituto di Castrovillari;

negli ultimi dieci anni nel carcere di Castrovillari si sono suicidati 9 detenuti, due nel 2011 e, in questo nuovo anno, il 5 gennaio un altro detenuto ha tentato il suicidio;
quanto al trattamento dei detenuti, da rilevare che in quasi tutte le celle delle dimensioni di 6 metri quadrati sono presenti tre detenuti in letto a castello a tre piani; le celle non dispongono di acqua calda e le docce sono consentite a giorni alterni in appositi, degradati, locali; i reclusi usufruiscono di 3 ore e mezza d’aria al giorno e di 2 ore di socialità, ma gli spazi ristretti consentono ben poche attività di socializzazione; i “passeggi” dove è possibile usufruire dell’ora d’aria sono così angusti e deprimenti che alcuni detenuti preferiscono rimanere in cella; 

si segnalano inoltre i seguenti “casi”:

nella cella n°5 (Sez. B) – C. L. , 67 anni cardiopatico che ha subito un intervento alle coronarie ed è portatore di peacemaker, lamenta di attendere dal luglio 2011 un esame specialistico;

nella cella n°8 (sez. B.) – D. A.  è in attesa di avere l’autorizzazione di poter dipingere; mostra alla delegazione un catalogo delle sue opere;

nella cella n.° 11(Sez. B) – Il detenuto A.G.  riferisce di aver chiesto da agosto di poter incontrare lo psicologo e che solo a dicembre gli sia stata consentita una visita,   ma dallo psichiatra.

G.R. fine pena nel 2022, ha presentato domanda al DAP per essere trasferito in Sicilia dove si trovano i suoi 4 figli minori, il più piccolo di 4 anni;

Un altro detenuto con fine pena lungo (2024), R. S.  ha fatto istanza di trasferimento a Roma/Rebibbia o Velletri per motivi di studio;

J.  ha fatto da mesi la richiesta di trasferimento negli istituti di Brescia o Mantova o Cremona o Piacenza perché la sua famiglia è a Brescia, in particolare, due figli di 2 e sei anni nati in Italia;

V. L.  gli mancano 4 mesi al fine pena ma non ha possibilità di accesso alla L. 199/2010 perché non ha un’abitazione; da quando è recluso (3 anni e 8 mesi) non ha mai potuto fare né una telefonata né un colloquio con i genitori; sottolinea le difficoltà di contatti con l’ambasciata rumena a Roma;

alcuni detenuti hanno lamentato la mancanza di modelli per presentare “le domandine”  e un detenuto russo l’assenza del regolamento d’istituto in lingua russa;
infine, va rammentato il fallimento del progetto “Argo del quale si inizia a parlare nel 2007, per dare concreta applicazione ad uno studio condotto dal DAP che evidenziava l’utilità di iniziative volte ad affidare ai detenuti la cura dei cani.

Il progetto viene inaugurato nel novembre del 2009 e su strilli.it viene annunciato: “I detenuti si dedicheranno da oggi, nella stessa area penitenziaria, alla cura di alcuni cani randagi, appositamente sistemati in un canile, costruito dal Comune. L’iniziativa, denominata “Argo”, è stata, infatti, resa possibile da una sinergia tra Comune, Casa Circondariale ed Azienda Sanitaria, e presentata questa mattina, con l’inaugurazione del “canile”, in una conferenza stampa, nella sala convegni del penitenziario del capoluogo del Pollino”. Da quel che la delegazione ha potuto riscontrare, una quindicina di randagi sono malamente alloggiati nel canile posto all’interno delle mura carcerarie dove, fra sbarre e gabbie metalliche, i cani abbaiano disperati muovendosi fra i loro stessi escrementi senza che nessuno si prenda più cura di loro:-

se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione descritta in premessa;

se non ritenga opportuno intervenire in modo deciso e tempestivo per fronteggiare il drammatico sovraffollamento della casa circondariale di Castrovillari e, a tal fine, quali urgenti iniziative intenda assumere per far rientrare l'istituto nella dimensione regolamentare dei posti previsti;

quali atti intenda assumere affinché sia garantito il rispetto del terzo comma dell'articolo 27 della Costituzione;

se il magistrato di sorveglianza abbia mai dato disposizioni per il rispetto della normativa riguardante le condizioni di detenzione e, in caso affermativo, quali siano le ragioni per le quali le disposizioni stesse non siano state rispettate;

quali urgenti provvedimenti intenda adottare per colmare il deficit di organico di polizia penitenziaria, posto che la grave carenza di agenti determina seri rischi in termini di sicurezza e notevoli disfunzioni per la vita dei reclusi e per le condizioni di lavoro e di vita degli agenti stessi;

quali atti intenda assumere affinché sia pienamente garantito il diritto alla salute delle persone ristrette;
se ed in che modo si intendano potenziare le attività trattamentali, in particolare quelle lavorative, scolastiche, di formazione e sportive;
se intenda adoperarsi per quanto di competenza al fine di potenziare l'assistenza psicologica;
se, in che modo e in quali tempi, intenda intervenire per rimuovere tutte le carenze strutturali ed igienico-sanitarie che contrastano con la normativa vigente;

a quando risalgano e cosa vi sia scritto nelle relazioni semestrali delle Asl sulle condizioni igienico-sanitarie della Casa Circondariale Castrovillari;

se, e in che modo, intenda intervenire rispetto ai casi segnalati in premessa;
cosa intenda fare per rispettare il principio della territorializzazione della pena;

quali iniziative intenda intraprendere per dismettere definitivamente e nei modi dovuti il fallimentare “progetto Argo”;

quali sono le ragioni che hanno portato l’Amministrazione a detenere l’agente Fabrizia Germanese nello stesso istituto dove aveva prestato servizio e quali misure erano stato messe in atto per scongiurare il suo suicidio;

se sia stata fatta un’indagine specifica per comprendere le ragioni dell’alto numero di suicidi nel carcere di Castrovillari;

quali iniziative urgenti intenda adottare, indefinitiva, al fine di ricondurre le condizioni di detenzione vigenti all’interno dell'istituto penitenziario di Castrovillari alla piena conformità al dettato costituzionale e normativo.