venerdì 14 dicembre 2012

TAMBURINO (DAP) : NUMERO POLIZIOTTI SUFFICIENTE PER UN LAVORO DA RIQUALIFICARE


Giovanni Tamburino,capo Dap

Intervenendo ai "Dibattiti Adnkronos" il Capo dell'Amministrazione Penitenziaria Giovanni TAMBURINO ha sostenuto che bisogna riqualificare l'impiego della Polizia Penitenziaria negli istituti penitenziari." Il vero problema - ha dichiarato Tamburino,riferendosi alle doglianze sull'organico della Polizia Penitenziaria  -  è la loro utilizzazione in quanto è più importante avere persone che lavorano bene e che stanno bene nel lavoro che fanno,piuttosto che avere un numero maggiore di persone che stanno male o che fanno un lavoro che li stressa.Il discorso degli organici - ha proseguito Tamburino - nel momento attuale non è molto realistico.Siamo in una situazione di crisi economica,c'è la spending review e una generale tendenza,in tutti i settori della pubblica amministrazione,compresa la sanità,dove si interviene con tagli.
Dopo aver evidenziato il contributo che l'istituzione penitenziaria fornisce alla sicurezza del Paese ed alla giustizia penale,il Capo dell'Amministrazione Penitenziaria ha concluso dicendo che " in Italia il rapporto tra detenuti ed agenti di Polizia Penitenziaria può stare benissimo a confronto con quello di altri paesi europei ed extraeuropei.Anzi da questo punto di vista stiamo meglio".


lunedì 3 dicembre 2012

INTERROGAZIONE DI RITA BERNARDINI SUGLI ISTITUTI PENITENZIARI DI REGGIO CALABRIA E PALMI


On. Rita BERNARDINI
                                            
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Al Ministro della Giustizia
Al Ministro della Salute
Per sapere, premesso che

in un comunicato stampa diramato in data 23 novembre c.a. dalla UGL Polizia Penitenziaria della Calabria e a firma del segretario regionale Andrea Di Mattia si riferisce di visite effettuate dallo stesso sindacato presso gli istituti penitenziari “Giuseppe Panzera” di Reggio Calabria e “Filippo Salsone” di Palmi in data 19 novembre c.a.;
nello stesso comunicato si legge che “le visite effettuate hanno confermato lo stato emergenziale in cui versa l’intero sistema penitenziario nazionale e calabrese”;
il segretario regionale della Ugl Polizia Penitenziaria della Calabria in relazione alle condizioni delle sopracitate carceri ha parlato di “abnorme affollamento”, riferendo che presso il carcere di Reggio sono presenti 433 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 149 e che presso il carcere di Palmi, a fronte di una capienza regolamentare di 140 detenuti, ne sono presenti 243;
nel comunicato in oggetto si riferisce di detenuti “letteralmente stipati nelle sezioni detentive e con letti a castello su ben quattro livelli”, di carenza degli organici tanto del Comparto Sicurezza che del Comparto Ministeri, di fatiscenza e inadeguatezza delle strutture, di inidoneità strutturale ed allocativa delle aree detentive rispetto ai dettami del DPR 230/2000, di insalubrità degli ambienti e infine, ma non ultimo, della “scarsa igiene e sicurezza che connotano le postazioni di lavoro della Polizia Penitenziaria”;
 la Ugl Polizia Penitenziaria della Calabria, inoltre, sottolinea il “mancato rispetto della normativa contrattuale, con particolare riferimento alla “fruizione dei congedi ordinari e dei riposi settimanali da parte degli operatori di Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Palmi”, dove, a detta dei sindacalisti, alcuni agenti non hanno ancora potuto fruire del congedo relativo all’anno 2008 e di 15-20 riposi settimanali;
la Ugl sottolinea “l’ineludibile e non più procrastinabile necessità” di rafforzare gli organici di Polizia Penitenziaria di Reggio Calabria e Palmi, pena la compromissione del regolare svolgimento di importanti processi di mafia che si stanno celebrando a Reggio Calabria:-
se quanto rappresentato in premessa corrisponda al vero;
quali siano i dati aggiornati del sovraffollamento nelle carceri calabresi, facendo riferimento alla capienza regolamentare di ciascun istituto;
a quando risalgano le ultime visite effettuate dalle ASL sullo stato dei luoghi detentivi e di lavoro degli istituti penitenziari calabresi e cosa vi sia scritto nelle relazioni semestrali in merito alle condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza;
se intenda affrontare urgentemente e in che modo l’illegalità delle condizioni di detenzione negli istituti di Reggio Calabria e Palmi;
se intenda affrontare urgentemente e in che modo le carenze di organico della polizia penitenziaria e il mancato rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori come la mancata fruizione dei riposi settimanali;
se ai ministri siano giunte segnalazioni -e di che tipo- da parte dei Direttori degli istituti penitenziari calabresi in merito alle irregolari condizioni di detenzione e di condizioni di lavoro del personale di polizia penitenziaria;
se segnalazioni analoghe siano arrivate ai ministri da parte della magistratura di sorveglianza;
se risulta al Ministro della Giustizia che i magistrati di sorveglianza calabresi visitino con frequenza (secondo quanto stabilito dal 1° comma dell’art. 75 del D.P.R . n. 230 del 30 giugno 2000) “i locali dove si trovano i detenuti e gli internati, agevolando anche in tal modo la possibilità che questi si rivolgano individualmente ad essi per i necessari colloqui ovvero per presentare eventuali istanze o reclami orali”.

mercoledì 31 ottobre 2012

IL "VILLINO" DI LAUREANA DI BORRELLO


LE TANTE DOMANDE SENZA RISPOSTA 


Il 7 ottobre 2012 sul periodico mensile del SAPPE  (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) "SOCIETA’ GIUSTIZIA & SICUREZZA" veniva pubblicata una missiva di un lettore/poliziotto che  nel fare delle puntualizzazioni sulla chiusura dell'istituto di Laureana di Borrello poneva alcuni interessanti quesiti ai tanti (Cronisti, Parlamentari,commentatori,sindacalisti,ex detenuti, familiari di  detenuti, ex Ministri della Giustizia, Sindaci, ex assistenti sociali ecc. ecc.) che si erano occupati della vicenda richiedendo l'immediata riapertura della Casa di Reclusione chiamata in gergo,negli ambienti penitenziari," il villino".
Certi di dare un contributo al confronto in corso  pubblichiamo le domande del lettore, rimaste finora prive di risposta.


La casa di Reclusione di Laureana di Borrello  (RC)

 Dalla lettera di : Poliziottodentro


"Mi piacerebbe, invece, restando sul tema Laureana, porre a tutti coloro che si  sono occupati della questione, facendo intendere di essere grandi conoscitori  della realtà, alcune domande.
Mi piacerebbe chiedere ai sindacalisti di professione, purtroppo anche a  quelli del SAPPE, se nel 2004 si sono domandati se l'apertura di un Istituto  senza nemmeno la previsione della pianta organica fosse possibile ed opportuna.

  1. Se si sono chiesti quali effetti avrebbe prodotto sul sistema penitenziario  calabrese lo spostamento di oltre 40 unità di Polizia Penitenziaria (se non  ricordo male inizialmente erano 42) da istituti già in sofferenza (vedi Palmi  che già all'epoca aveva un arretrato di circa tre anni di congedo ordinario).
  2. Mi piacerebbe sapere se le OO.SS. all'epoca si sono chieste quali criteri di  trasparenza erano stati utilizzati per individuare il personale da assegnare a  Laureana;
  3. Gradirei sapere se qualcuno ha sollevato obiezioni su distacchi (di personale di Polizia Penitenziaria) che durano da  8 anni senza alcuna rotazione;
  4. A tutti gli esperti vorrei, inoltre, domandare: come mai un Istituto con una capienza di circa 60 detenuti a trattamento così  avanzato ha avuto una media di presenza in questi anni vicina al 50% delle sue  possibilità?
  5. Siete informati sul fatto che Laureana ospitava in larga parte soggetti non  ancora definitivi e, quindi, non destinatari di trattamento risocializzante?
  6. Sapete che presso quella struttura potevano finirci (e ci sono finiti) detenuti classificati come appartenenti alle organizzazioni criminali purchè  fossero alla prima (o quasi) esperienza detentiva e non avessero subito  rapporti disciplinari nel recente passato?
  7. Sapevate che solo i detenuti residenti in Calabria potevano godere del  trattamento avanzato di Laureana di Borrello?
  8. Sapete quanti detenuti hanno rinunciato “per motivi personali” a permanere a  Laureana ed hanno richiesto di rientrare nell'Istituto di provenienza (in  province diverse da quella reggina)?
  9. Avete accertato quanti lavoranti in questi anni sono stati retribuiti con  fondi dell'Amministrazione (mercedi), quanti con soldi pubblici (borse lavoro e  finanziamenti degli enti locali) e quanti con proventi di attività produttive?
  10. Siete stati informati che per alcuni mesi alcuni detenuti hanno lavorato in  art. 21 a Locri ed anziché essere trasferiti in quell'Istituto venivano  accompagnati ogni mattina da Laureana con mezzi dell'Amministrazione e da  personale di Polizia Penitenziaria?
  11. Vi siete informati su quanti detenuti hanno ottenuto da Laureana di Borrello misure alternative?
  12. Avete accertato che percentuale di recidiva ha prodotto il regime di Laureana?
  13. Sapevate che i soggetti da trasferire a Laureana per lunghi anni venivano  “scelti” da un gruppo di operatori sulla base di una richiesta personale e di  un semplice colloquio senza alcuna valutazione del carcere di appartenenza?
  14. Avete idea delle spese sostenute per tenere in vita quella struttura?
  15. Avete visto il servizio delle Iene su Laureana e le interviste rilasciate dai  detenuti allora presenti?
...... Se il PRAP ed il DAP avessero voluto acquisire informazioni reali e non  interessati pareri forse noi agenti di Palmi e degli altri Istituti della  Calabria avremmo potuto lavorare meglio, ottenere il riconoscimento di qualche  diritto in più e, magari, sarebbe saltata qualche udienza in meno ".


Scritto da: Poliziottodentro

Lettera al periodico mensile del SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria)
SOCIETA’ GIUSTIZIA & SICUREZZA  ( 7 ottobre 2012)

  • (l'articolo per intero si può leggere cliccando sul post sottostante dal titolo "Laureana di Borrello: una voce fuori dal coro - Polizia Penitenziaria")

lunedì 29 ottobre 2012

CARCERE E SICUREZZA IN CALABRIA


ROCAMBOLESCA EVASIONE DAL CARCERE DI CROTONE DI UN DETENUTO TUNISINO CHE DURANTE L'ORA D'ARIA SCAVALCA IL MURO DI CINTA. 

Un giovane tunisino scavalcando il muro di cinta del carcere di Crotone si fa male ad un piede.Si reca subito al pronto soccorso dell'ospedale cittadino e dopo essersi fatto curare continua tranquillamente la sua fuga.Protagonista della vicenda un tunisino di 26 anni, Mabrouk Akremi, arrestato l'8 ottobre scorso perché accusato,in concorso con un'altra persona, della rapina al portavalori di una ditta di autotrasporti avvenuta a Crotone.Dopo l'analoga evasione di qualche mese addietro dal carcere di Palmi,purtroppo ancora una volta un detenuto evade,scavalcando sempre il muro di cinta,questa volta dal carcere di Crotone,sottoposto negli anni passati ad interventi di ristrutturazione edilizia che,verosimilmente non hanno contribuito ad aumentare la sicurezza dell'istituto penitenziario. A questo punto appare evidente che il problema della SICUREZZA, rappresentando una criticità per il sistema penitenziario calabrese, richiede,dopo gli anni delle " fughe in avanti e nel buio", una maggiore e più adeguata attenzione.


                              CARCERE DI CROTONE NEL 2005



Il  muro di cinta del carcere di Crotone come si presentava nel 2005 dopo gl'interventi  manutentori fatti fare dai vertici Provveditoriali di allora. Si nota benissimo la differenza tra  lo stato dei luoghi prima della ristrutturazione e quello dopo l'esecuzione della stessa. Nell'area che si vede nelle foto fu creato il "Parco Jole" - verosimilmente in omaggio all'allora Sottosegretario alla Giustizia,On. Jole Santelli - nel quale si possono vedere nitidamente i gazebo e l'ombrellone per le esigenze dei detenuti.

lunedì 15 ottobre 2012

SITUAZIONE DEL PERSONALE DI POLIZIA PENITENZIARIA





" In un quadro di forti difficolta' gestionali delle carceri derivanti anche dalle carenze quantitative degli appartenenti alla Polizia Panitenziaria,desta sorpresa e perplessita' l'aver appurato che un numero elevato di unita'  ( n. 3.870 ),pari a piu' del 10% della forza complessiva ( n. 38.543), non sia utilizzato negli istituti detentivi per attivita' di sorveglianza o per attivita' connesse,anche grazie a istituti giuridici definiti dall'Amministrazione come distacchi e comandi,tra i quali una sessantina a favore della Presidenza del Consiglio o di " alti " organi,anche costituzionali o di rilevanza costituzionale.


E'  anche il caso di osservare che tali dipendenti distaccati o comandati,pur mantenendo il rapporto retributivo con l'ente di provenienza,...vengono ad essere applicati altrove e con mansioni estranee od almeno diverse dai compiti istituzionali del Corpo,che sono minuziosamente elencati nell'art. 34 del DPR 10.02.1999,n.82.

Va quindi condiviso ed incentivato l'intendimento comunicato dal DAP di ridurre il numero delle unita' di personale della Polizia Penitenziaria impiegate in uffici  e compiti amministrativi,con la progressiva restituzione delle stesse agli istituti detentivi,e di predisporre nuove piante organiche,finora inesistenti,del DAP,delle Scuole e dei Provveditorati regionali."


CORTE DEI CONTI

Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato
Adunanaza e Camera di Consiglio del 13 settembre 2012
Deliberazione n. 11/2012/G

lunedì 8 ottobre 2012

giovedì 21 giugno 2012

ANCORA UN INTERESSANTE INTERVENTO DI PAOLA SEVERINO

Paola Severino ancora una volta protagonista nelle scelte di rinnovamento e di ripristino di "regole" ormai dimenticate e scarsamente rispettate. Questa volta  con il suo intervento,destinato a  limitare al massimo il "turismo penitenziario locale", il Ministro della Giustizia richiama garbatamente l'attenzione dei magistrati sulla necessità di effettuare,come previsto da molti anni, le udienze di convalida o fermo in carcere e non nei tribunali.Il documento,che è stato trasmesso anche ai provveditori regionali dell'amministrazione penitenziaria,è datato 14 maggio 2012. "Le traduzioni per udienza di convalida - scrive il ministro - comportano un impiego di mezzi e uomini superiore ad altre analoghe attività, in quanto accade sovente che debbano tradursi due o più soggetti arrestati contestaulmente dalla polizia giudiziaria, e per i quali occorre - onde evitare contatti tra loro prima dell'udienza di convalida – apprestare più scorte separate". Frequente è il "ricorso al mezzo aereo e l'impiego fuori sede di un numero rilevante" di agenti di polizia penitenziaria. Se poi è disposto l'isolamento, è necessario tradurre singolarmente il detenuto. Questo genere di spostamenti, inoltre, è difficile da pianificare. E comporta, in sintesi, "un grave costo per l'Erario". Benché lo stesso Guardasigilli premetta che "in questi ultimi anni è intervenuta una notevole riduzione delle traduzioni di soggetti detenuti per udienze di convalida o fermo", tuttavia  "l'attuale sfavorevole situazione economico-finanziaria nonché la necessità storica dell'attuale governo di operare l'inevitabile riduzione dei finanziamenti pubblici in coerenza con la spending review, impone un'ulteriore sensibilizzazione nei confronti dei magistrati in servizio presso i rispettivi uffici di appartenenza affinché si possano migliorare ulteriormente i positivi risultati richiamati in premessa", afferma Severino, che invita i magistrati "a recarsi nel luogo di detenzione" dell'indagato ad effettuare le previste udienze.

GIUSTIZIA:SEVERINO; TROPPO CARE, RIDURRE TRADUZIONI DETENUTI.


venerdì 15 giugno 2012

AL DAP SI VOLTA PAGINA.INTERPELLO RISERVATO AI PROVVEDITORI

Provvedimento 8 giugno 2012 - Interpello per dichiarazione di disponibilità per incarichi di funzione dirigenziale generale penitenziaria

14 giugno 2012

Ministero della Giustizia
Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria
INTERPELLO PER DICHIARAZIONE DI DISPONIBILITÀ PER
INCARICHI DI FUNZIONE DIRIGENZIALE GENERALE PENITENZIARIA

Vista la legge 16 agosto 2005, n. 154, recante “delega al Governo per la disciplina dell'ordinamento della carriera dirigenziale penitenziaria”;
Visto il decreto legislativo 15 febbraio 2006, n. 63, recante “ordinamento della carriera dirigenziale penitenziaria, a norma della legge 27 luglio 2005, n. 154”;
Considerato che, nelle more dell’emanazione del P.C.D. previsto dall’articolo 10, comma 5, del decreto legislativo dianzi citato, l’Amministrazione intende dare comunicazione delle posizioni dirigenziali generali disponibili al fine di consentire ai Signori Dirigenti generali penitenziari di esprimere la propria disponibilità;
Valutata la complessità delle strutture territoriali i cui incarichi si sono resi vacanti o sono scaduti e ritenuto, in ragione delle priorità conseguenti, di individuare le sedi di provveditori che sono di seguito indicate;

COMUNICA:
  1. Sono disponibili gli incarichi di provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria:
  • Calabria, sede in Catanzaro;
  • Emilia Romagna, sede in Bologna;
  • Lombardia, sede in Milano;
  • Piemonte e Valle D’Aosta, sede in Torino;
  • Toscana, sede in Firenze. 
2.   I Dirigenti generali penitenziari potranno manifestare la propria disponibilità ad assumere l’incarico entro il termine perentorio di 15 giorni dalla pubblicazione del presente avviso sul sito istituzionale.

3.  Le domande di disponibilità saranno indirizzate all’Amministrazione penitenziaria, Direzione Generale del Personale e della Formazione – Ufficio secondo, corredate di curriculum vitae datato e sottoscritto, ed inviate a mezzo di posta raccomandata, fax o consegna manuale.
4.  Si precisa che la disponibilità manifestata non può vincolare l’azione dell’Amministrazione centrale.

Roma, 8 giugno 2012


Il Capo del Dipartimento
Giovanni Tamburino

NUOVO IMPORTANTE SUCCESSO POLITICO DEL MINISTRO SEVERINO

giovedì 14 giugno 2012

Anticorruzione: via libera della Camera al ddl



Paola Severino
                                         
Roma. Dopo tre giorni di serrato dibattito, l'aula della Camera approva il disegno di legge concernente Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione (C. 4434-Ail collegamento apre una nuova finestra). Il provvedimento, che ora torna all'esame del Senato per l'ok definitivo, passa con 354 voti favorevoli, 25 contrari e 102 astenuti.

lunedì 4 giugno 2012

MINISTRO SEVERINO METTA IL CATENACCIO DI CHIUSURA ALL'USPEV!




Da notizie apparse sulla stampa in tempi recenti,LEGGASI SOTTO,si è appreso dell'impiego di poliziotti penitenziari per la sorveglianza della casa sicilialiana disabitata dell'ex ministro della Giustizia,A.ALFANO.Molte altre autorità del ministero della giustizia ricevono protezione dal personale della polizia penitenziaria per il tramite dell'USPEV,un ufficio dipartimentale a ciò preposto che impiega nella sua attività decine di unità della Polizia Penitenziaria,sottraendole al servizio istituzionale nelle carceri.Tutto questo mentre negli istituti penitenziari manca personale per la sorveglianza e la traduzione dei detenuti.Non sarebbe bene mettere il catenaccio all'USPEV e restituire ai compiti istituzionali i polizotti penitenziari? Sarebbe un segnale di reale cambiamento  e di positiva volontà di procedere  ad una razionalizzazione delle risorse umane disponibili e delle strutture esistenti.


                   QUEL CHE SCRIVE LA STAMPA IN MERITO


Giustizia: quegli agenti di Polizia penitenziaria a guardia della casa vuota di Alfano...


  
  di Eleonora Bujatti

Il Fatto Quotidiano, 3 giugno 3012


Ancora piantonata la residenza di Palermo. Polizia anche per altri ex ministri: Fassino, Mastella e Castelli. L’argomento della scorta e della tutela a personalità dello Stato è molto delicato, e lungi da noi di suggerire chi e come debba essere protetto. Tuttavia è nostro compito raccontare i fatti, ed ecco, dunque, un fatto. Questa è la storia di un piccolo ma significativo spreco italiano.

È una sineddoche, la parte per il tutto, il particolare che racconta il generale, una delle schegge che va a comporre la trave infilata nell’occhio di uno Stato che forse non sa, forse non può o forse non riesce. Questa è la storia di un appartamento vuoto in cui tempo fa abitava un ministro diventato poi ex-ministro, appartamento che viene tutt’oggi protetto e sorvegliato da due uomini della Polizia Penitenziaria in pianta stabile, con tanto di telecamere a circuito chiuso e inevitabili sbadigli. L’ex ministro in questione (ma non è questa la notizia) è l’On. Angelino Alfano, che, nonostante dal luglio 2011 sia un semplice - e ora pure afflitto - segretario di partito, mantiene la protezione degli uomini dell’Uspev (Ufficio per la Sicurezza Personale e Vigilanza della Polizia Penitenziaria), non solo presso la sua residenza a Roma, ma anche a Palermo, dove da tempo non vive più e dove pare che l’appartamento sia pure in vendita. Tutto ciò rende la vicenda Alfano ancora più singolare, ma il suo non è certo un caso isolato.Anzitutto vale la pena di ricordare che il servizio di protezione è svolto non solo dall’Uspev, ma anche da Polizia di Stato, Carabinieri, Forestale e altri corpi. Ma la Polizia Penitenziaria, in particolare, dovrebbe occuparsi di ministri, sottosegretari, dirigenti e autorità dipendenti dal ministero della Giustizia. Perché allora un segretario di partito continua ancora ad occupare uomini della Polizia Penitenziaria? La risposta è che esiste una “prassi istituzionale” che prevede che la protezione continui anche dopo il decadimento dalla carica, anche per diversi anni.
E perché esiste questa prassi istituzionale? E quanti uomini sono impiegati in questo modo? Alfano è forse l’unico di cui viene protetto anche lo spirito che aleggia nelle abitazioni precedenti, ma l’anomalia, se c’è, è di più larga scala. Al servizio di Piero Fassino, ex (ormai molto ex) ministro della Giustizia c’è ancora un’unità di Polizia Penitenziaria; ce ne sono due per l’ex Roberto Castelli, quattro per l’ex Clemente Mastella, dodici per l’ex Nitto Palma, quattro per gli ex sottosegretari alla Giustizia Giacomo Caliendo e Maria Elisabetta Alberti Casellati (che,si leggeva sui giornali quest’inverno, pare sia stata scortata per quindici giorni tra le nevi di Cortina).
E ce ne sono sedici
 per l’ex ministro Angelino Alfano, che sarebbe stato accompagnato da uomini e mezzi anche nel corso dell’ultima campagna elettorale. In tutti i casi ci saranno senz’altro ottimi motivi, ma non dimentichiamo anche che le carceri sono sovraffollate, che mancano nuclei di traduzione dei detenuti e che c’è grave carenza di personale di sorveglianza.

giovedì 31 maggio 2012

IN CALABRIA SI CELEBRA A BARRITTERI DI SEMINARA LA FESTA DEL CORPO DI POLIZIA PENITENZIARIA.

Domani 1° giugno 2012 al Centro Presenza di Barritteri,frazione del Comune di Seminara, si celebrerà,in un clima  di forte tensione sindacale, la festa del Corpo di Polizia Penitenziaria. Le OO.SS. della Calabria,con la significativa eccezione dell'O.S.A.P.P,denunciano violazioni  di accordi sindacali e stagnazione delle relazioni tra Amministrazione e Sindacati.Il Provveditore Acerra ha promesso ai sindacati che li convocherà entro la prima decade di giugno per ascoltare le ragioni della protesta.

mercoledì 9 maggio 2012

SEVERINO AL PLENUM DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA : AMPLIARE LE CARCERI ESISTENTI,OTTIMIZZARE L'IMPIEGO DELLA POLIZIA PENITENZIARIA.



Vietti e Severino
SEVERINO:  RISORSE NON PER COSTRUIRE NUOVE CARCERI MA PER AMPLIARLE.


Al fine di migliorare il sistema penitenziario italiano occorre intervenire, "utilizzando al meglio le risorse finanziarie disponibili ed orientandole piuttosto che verso la costruzione di nuove carceri,verso l'ampliamento e l'aumento dei padiglioni nelle carceri gia' esistenti". Lo ha sottolineato il ministro della Giustizia Paola Severino, intervenendo al Csm. A tale proposito il Guardasigilli ha evidenziato che " l'impegno del ministero e' anche nella direzione di assicurare le essenziali condizioni di dignita' umana nell'universo carcerario per rianimare, in modo sensibile, la funzione rieducativa della pena, la possibilita' di accesso al lavoro carcerario e le modalita' di accoglienza e custodia di ciascun detenuto". Su questo fronte Severino ha inoltre sottolineato che "si lavora su modelli alternativi per accrescere la possibilita' di lavoro carcerario, per ottimizzare la polizia penitenziaria impiegata nella vigilanza, utilizzando al meglio le risorse finanziarie disponibili".

martedì 24 aprile 2012

PRIMO SIGNIFICATIVO MESSAGGIO DEL NEO SEGRETARIO NAZIONALE DEL SIDIPE TORTORELLA


Rosario Tortorella


In un messaggio di saluto indirizzato ai dirigenti penitenziari tutti il neo Segretario del Si.Di.Pe. (Sindacato Direttori Penitenziari) Rosario Tortorella - nel declinare le coordinate dell'emergenza carceraria,e non solo, che ha investito l'intero sistema - evidenzia la responsabilità del ruolo del Sindacato che deve essere attento e partecipe  " ai grandi temi del carcere, perché solo attraverso la promozione di una cultura penitenziaria i problemi dell’esecuzione penale possono trovare risoluzione e con essi anche quelli di categoria, frutto di una scarsa consapevolezza, sedimentatasi nel tempo, dell’importanza del ruolo della dirigenza penitenziaria nel più generale sistema della giustizia"
" Molto - continua Tortorella nel suo messaggio, - è stato fatto dal Si.Di.Pe. in questi anni sul piano della politica sindacale attiva per il riconoscimento della specificità professionale dei direttori di istituto penitenziario e di esecuzione penale esterna, e ciò ha consentito l’approvazione della legge Meduri, voluta e scritta dal Si.Di.Pe...Molto ancora si deve però fare."
La grave situazione recessiva in atto nel Paese,con conseguenti complicanze sul piano economico-finanziario,incide negativamente sulla tutela dei diritti di tutti ed anche,quindi della dirigenza penitenziaria che " a dispetto del riconoscimento dello status giuridico ed economico che con il D.Lgs. n.63/2006 dovevano concretizzarsi, hanno subìto un arresto che, con la crisi economica, sta portando ad un vero e proprio arretramento: senza contratto i dirigenti penitenziari non solo sono privati di quei riconoscimenti economici che gli competono (si pensi ad un trattamento non inferiore a quello della dirigenza contrattualizzata, all’indennità di posizione ed a quella di risultato) ma sono del tutto privi di uno status giuridico ed ordinamentale che, solo accennato, è come un feto che non possiede capacità giuridica."
Nella chiusa del suo messaggio il neo Segretario Tortorella nel porre come necessario ed impellente il dispiegamento di " un'azione sinergica della dirigenza penitenziaria ...ritiene fondamentale proseguire nell’operazione di promozione di una cultura penitenziaria, in tutte le occasioni sociali e istituzionali nelle quali occorre far sentire il punto di vista qualificato della dirigenza penitenziaria.Più la dirigenza penitenziaria interverrà nel dibattito culturale, politico e sociale, più la questione penitenziaria e quella della piena attuazione della riforma della dirigenza stessa potranno avere delle risposte".
                                                 

mercoledì 18 aprile 2012

DIMINUISCONO ANCORA I DETENUTI NEI CARCERI ITALIANI



Paola Severino Di Benedetto

Da fonte ANSA si apprende che  i detenuti presenti negli istituti penitenziari italiani sarebbero ulterioremente diminuiti passando dai 66.695 del 31 marzo 2012 ai 66.200 del 15 aprile 2012. Sostanzialmente,come confermato dalla citata agenzia giornalistica con nota odierna,nello spazio di soli 15 giorni vi sarebbe stato un ulteriore decremento di circa 500 detenuti.

La politica penitenziaria del Ministro e la spinta innovatrice dei nuovo vertici del DAP pare comincino a produrre gli effetti deflattivi tanto auspicati.
Simonetta Matone
Vice Capo Vicario DAP

venerdì 13 aprile 2012

SEMBRA DECISA LA SOPPRESSIONE DEI PRAP DI POTENZA E PERUGIA


Sembra ormai decisa la soppressione dei Provveditorati regionali della Basilicata e dell'Umbria che verrebbero ad essere accorpati con quelli della Puglia e delle Marche.E' quanto emerge da notizie apparse in questi ultimi giorni su organi di stampa nazionale.A breve il DAP dovrebbe dare corso ad un mini rimpasto tra le poltrone provveditoriali che interesserebbe,in linea di massima,solo alcuni dirigenti generali.Una delle sedi più importanti e delicate da coprire sarà quella della Calabria dove da circa due anni è assente un Provveditore regionale titolare.

giovedì 12 aprile 2012

DAP : DAI DATI RELATIVI AL 31 MARZO 2012 SI CONFERMA IL CALO DI PRESENZE DEI DETENUTI

Dai dati forniti dal DAP sembra essere finito il trend ascensionale relativo alle presenze dei detenuti negli istituti penitenziari italiani che aveva registrato il suo acme nel giugno 2010 con la presenza di n. 68.258 ristretti. Da quella data,infatti,vi è stato un decremento graduale di detenuti tanto che a distanza di un anno (giugno 2011) le presenze erano pari a n. 67.394 e di lì a pochi mesi (dicembre 2011) si registrava un ulteriore calo che faceva attestare  il numero dei detenuti a 66.897.
L'ultimo dato relativo al  mese di marzo 2012 evidenzia che il numero dei detenuti è pari a 66.695 e ciò a comprova di una sostanziale inversione di rotta che pare consolidarsi con il passare dei mesi e che dovrebbe,in virtù anche dei nuovi provvedimenti legislativi  e di quelli in esame in Parlamento, porre fine alla debordante e pericolosa crescita di detenuti nelle carceri italiane. 
Anche in Calabria,dove per la prima volta si registra il più basso numero di presenze di detenuti dal dicembre 2011,si conferma,anche se in lieve misura,questa inversione di tendenza : si passa infatti dai 3.082 detenuti del mese di febbraio 2012 ai 3.034 del mese di marzo 2012.


Detenuti presenti e capienza regolamentare degli istituti penitenziari per regione di detenzione



regione
di
detenzione
numero
istituti
capienza
regolamentare
detenuti
presenti
di cui
stranieri
detenuti presenti
in semilibertà
(*)

totale
donne
totale
stranieri

Abruzzo
8
1.553
1.988
71
360
12
1

Basilicata
3
440
461
16
57
5
0

Calabria
12
1.890
3.034
57
583
11
0

Campania
17
5.793
7.983
341
1.001
200
3

Emilia Romagna
13
2.453
3.953
128
2.059
43
8

Friuli Venezia Giulia
5
548
881
34
537
17
8

Lazio
14
4.838
6.873
469
2.709
84
11

Liguria
7
1.088
1.831
85
1.035
40
8

Lombardia
19
5.384
9.389
572
4.192
80
8

Marche
7
775
1.147
35
481
10
3

Molise
3
401
508
0
68
4
0

Piemonte
13
3.628
5.029
174
2.574
41
8

Puglia
11
2.463
4.650
219
872
81
1

Sardegna
12
2.037
2.186
53
992
27
1

Sicilia
27
5.454
7.243
185
1.500
82
3

Toscana
18
3.186
4.152
163
2.166
81
21

Trentino Alto Adige
2
520
340
18
238
9
2

Umbria
4
1.134
1.678
70
687
11
0

Valle d'Aosta
1
181
267
0
181
0
0

Veneto
10
1.977
3.102
173
1.831
41
11

totale nazionale
206
45.743
66.695
2.863
24.123
879
97


 (*) Nota: i detenuti presenti in semilibertà sono compresi nel totale dei detenuti presenti.
 Fonte: Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria - Ufficio per lo sviluppo e la gestione del sistema informativo automatizzato statistica ed automazione di supporto dipartimentale - Sezione Statistica