martedì 27 marzo 2012

SERGIO COSMAI RICORDATO A COSENZA

 La mano armata della 'ndrangheta il 12 marzo del 1985 trucidò con 11 colpi di calibro 38 il direttore del carcere di Cosenza. Stava andando a prendere sua figlia Rossella, di tre anni, all'asilo. A 27 anni di distanza la moglie Tiziana Palazzo con i figli Rossella e Sergio, originari di Bisceglie nel Barese, sono tornati nel posto esatto dove la Fiat 500 gialla su cui viaggiava Cosmai venne raggiunta dai colpi di pistola. Con loro i ragazzi di Libera Bisceglie e Cosenza, che con una cerimonia prima e un dibattito dopo, hanno ricordato quel tragico giorno."Siamo qui per fare memoria ma non soltanto. Siamo qui per sollecitare giustizia perchè nessuno ha pagato per l'omicidio di mio marito. Siamo qui per dire che Sergio Cosmai non è morto e non tolleriamo che chi ha ucciso un uomo dello Stato non paghi per quello che ha fatto". La storia processuale del delitto Cosmai è controversa. Sulla base delle indagini condotte dalla squadra mobile di Cosenza, diretta allora da Nicola Calipari, i sicari furono condannati all'ergastolo. In appello poi furono assolti per insufficienza di prove. Dieci anni dopo, nell'ambito del maxiprocesso "Garden", venne fuori il mandante di quell'omicidio, Franco Perna: venne aperto un nuovo processo che lo ha visto già condannato in primo grado all'ergastolo. Ora l'attesa è per la sentenza d'appello: l'ultima udienza prima della camera di consiglio è fissata nel prossimo aprile.

domenica 25 marzo 2012

PIANTE ORGANICHE IN DIRITTURA D'ARRIVO


Dovrebbero essere in dirittura d'arrivo le nuove piante organiche del DAP,dei PRAP e delle Scuole per come ridefinite dal nuovo Capo del Dipartimento Giovanni Tamburino.E' una delle prime attenzioni del  Ministro Severino che trova concreta e rapida attuazione e che consentirà il recupero ai compiti istituzionali di un consistente numero di poliziotti penitenziari oggi impiegati nei compiti più disparati nelle strutture centrali e periferiche dall'Amministrazione. A trarne giovamento sarà ovviamente l'istituzione penitenziaria e nello specifico gli istituti penitenziari che potranno contare su un maggior numero di personale di Polizia Penitenziaria.



"Per combattere ciò che lede la nostra immagine ho avviato sin dal primo giorno una verifica diretta a contrastare ogni possibile spreco di risorse e di personale, a cominciare dalla struttura centrale. E’ questa soltanto la prima delle azioni intraprese, nel segno della sobrietà e della trasparenza, nell’ambito di un programma da realizzare con la collaborazione di ognuno".
Così il Capo del Dap Tamburino in un messaggio di saluto a tutto il personale dell'Amministrazione Penitenziaria.

mercoledì 21 marzo 2012

IN COMMISSIONE ANTIMAFIA


Paola Severino

MAFIA: SEVERINO, 41 BIS MISURA EFFICACE
Il regime speciale previsto dall'articolo 41 bis dell'ordinamento penitenziario "e' una misura efficace" i cui "risultati confermano la necessita' che questa norma mantenga l'attuale conformazione". E' il parere del guardasigilli Paola Severino, espresso durante un'audizione in commissione Antimafia. "Il regime speciale - ha aggiunto il ministro - ha un ruolo centrale per il contrasto alla criminalita' organizzata e la legge del 2009 lo ha rafforzato".

POSSIBILE RIAPERTURA DI PIANOSA ED ASINARA

Severino: "Riaprire Pianosa e Asinara se i costi non sono troppo alti"


                                                                                                                    Pianosa

Nel corso dell'audizione davanti alla Commissione antimafia  il Ministro della Giustizia,Paola Severino,ha dichiarato che  a seguito di approfondita riflessione si potrebbe decidere di riattivare gli istituti penitenziari isolani di Asinara e Pianosa destinandoli ai detenuti sottoposti al 41bis, se cio' non comporta spese di ristrutturazione troppo elevate". Pianosa, soprattutto, "per la sua dimensione e configurazione strutturale - ha aggiunto il ministro - si presta ad accogliere un numero elevato di ristretti ed a garantire la massima separazione tra questi". La legge, infatti, prevede che i detenuti in 41bis siano collocati in "aree insulari". Al momento, ha riferito Severino, "sono in fase di avanzata realizzazione nuovi istituti a Cagliari e a Sassari che in parte saranno destinati a tale scopo". Su Asinara e Pianosa, invece, la decisione arrivera' dopo "una valutazione sui costi di ristrutturazione". E' fuor di dubbio che una riapertura di Pianosa ed Asinara contribuirebbe ad alleviare il sovraffollamento nel continente e ridarebbe al sistema penitenziario italiano due strutture fortemente funzionali alla gestione dei detenuti mafiosi.


lunedì 19 marzo 2012

CALCIO E SOLDI PUBBLICI.DENUNCIA IN TV DE "LE IENE"

Cristiano Vella | 18 marzo 2012  


Calciatori pagati con soldi pubblici, il ministero di Giustizia presidente dell’Astrea

La formazione milita nel campionato di serie D. I giocatori prendono fino a 1800 euro per due allenamenti alla settimana. A fine carriera possono contare su un posto fisso nella polizia penitenziaria.



Altri tempi quelli in cui Francesco Guccini cantava che la mamma aveva ragione nel dire che “un laureato vale più di un cantante”. In un bando del ministero della Giustizia per entrare a far parte del corpo di polizia penitenziaria, infatti, una presenza in serie B vale come titolo 24 volte in più di un master in criminologia alla Harvard Law School. Il concorso, come rivelato da un servizio delle Iene del 15 marzo scorso, è stato creato per risollevare le sorti dell’Astrea, squadra di calcio di serie D di proprietà del dicastero di via Arenula.

Niente calciomercato dunque: dopo risultati non proprio esaltanti ecco che arriva il concorso per reclutare nuove e valide risorse. Ai fini della graduatoria finale contano poco laurea (1 punto) o master (0,5 punti), rispetto alla partecipazione a un campionato di serie C (8 punti), di serie B (12 punti) per non parlare di una convocazione in nazionale che garantisce 25 punti.

I vincitori del bando, poi, vengono inquadrati come dipendenti della polizia penitenziaria. Lo stipendio fisso non è di quelli che fanno girare la testa nella categoria (in serie D un attaccante da 20 goal a campionato arriva a prendere anche oltre 3mila euro al mese): dai 1300 ai 1800 euro, per sole due ore al giorno di allenamento e con le trasferte considerate alla stregua di missioni. Quello che fa la differenza, però, è che alla fine della carriera sportiva per i giocatori dell’Astrea non ci sarà nessun patema d’animo su cosa fare da grandi: saranno assegnati a lavoro d’ufficio in istituti penitenziari o comunque nel corpo della polizia penitenziaria.

Una squadra, l’Astrea, diversa dalle altre in tutto e per tutto: anche la gestione finanziaria infatti non ha nulla in comune con le altre squadre di serie D, che, non potendo contare sui soldi delle tv, ed essendo comunque poca roba i ricavi provenienti dalla vendita dei biglietti, fanno ampio ricorso alle sponsorizzazioni e, soprattutto, ai presidenti che mettono mano al portafoglio.

L’Astra, invece, di sponsor non ne ha, né sulla maglia bianco blu né al campo di gioco, lo stadio Casal del Marmo di Roma. Lo statuto della squadra dice che i fondi si basano su “somme stanziate sui capitoli di bilancio passivo del ministero della Giustizia che consentono l’imputazione della spesa” e poi “fondi erogati dall’Ente assistenza per il personale dell’Amministrazione penitenziaria” oltre che a contributi di Figc e Coni e introiti derivanti da vendita di biglietti e cessione di diritti televisivi e radiofonici.

E’ chiaro dunque che, almeno una parte del bilancio dell’Astrea, è a spese dei contribuenti. Un’altra parte è composta da una sorta di contribuzione volontaria del personale della polizia penitenziaria. Non è dato sapere però a quanto ammonti una voce e a quanto l’altra: il ministero non fornisce il bilancio dell’Astrea Calcio, e in ogni caso per le squadre di calcio dilettantistico il bilancio d’esercizio non è vincolante, ed è esonerato da molteplici obblighi che hanno i professionisti (redazione bilancio CEE, deposito presso il Registro delle Imprese ecc).

Elementi che fanno storcere il naso a chi il calcio lo fa in maniera tradizionale. Massimo Taddeo, presidente della Forza e Coraggio, squadra vicinissima a vincere lo scorso campionato di serie D a ilfattoquodiano.it dichiara: “Certo che se una squadra può offrire ai giocatori qualcosa come una sistemazione per la vita è avvantaggiata rispetto alle altre. Un calciatore, ovviamente, sa che solo pochi fortunati, specie in serie D, possono restare nel circuito del pallone come allenatori o direttori sportivi, perciò se qualcuno può offrire un lavoro che dura per sempre è chiaro che ha qualcosa in più rispetto alle concorrenti. In più, pensare che una squadra possa avvalersi, anche in misura minima, di soldi pubblici, è tutt’altro che simpatico”.

E in effetti non soltanto ai presidenti concorrenti, ma anche ai contribuenti la notizia dell’Astrea “squadra a statuto speciale” non è piaciuta: è partita su internet una petizione per chiedere al ministero che cessino le assunzioni di calciatori e il finanziamento con soldi pubblici per l’Astrea. In ultimo c’è da pensare ai detenuti: vincere la tradizionale partitella di pallone contro le guardie per chi è dietro le sbarre ha spesso motivazioni che vanno oltre il semplice lato sportivo. Chi glielo dice adesso che dovranno battere dei campioni?

sabato 17 marzo 2012

I NUOVI DIRIGENTI GENERALI


Consiglio dei Ministri n. 19 del 16 marzo 2012

Su proposta del Ministro della giustizia, sono stati nominati dirigenti generali penitenziari i dottori Pietro BUFFA, Carmelo CANTONE ed Enrico SBRIGLIA.

giovedì 15 marzo 2012

INCONTRI IMPORTANTI NEI PROSSIMI GIORNI AL DAP



Riparte il dialogo ed il confronto tra il vertice del DAP,rinnovato recentemente,e la periferia. In tempi brevi previsto un incontro con i Provveditori Regionali. Intanto per giorno 22 marzo p.v. sono convocate tutte le organizzazioni sindacali rappresentative del personale dell'Amministrazione Penitenziaria.Si coglie anche in questo un evidente segnale di cambiamento rispetto al passato  : appproccio/confronto unitario su problemi che interessano tutto il personale.

OLTRECONFINE COME IN ITALIA

Record storico di detenuti in Francia, a marzo sono oltre 66 mila.

I dati del report mensile dell’Amministrazione penitenziaria. È il dato più alto registrato con un aumento del 6% rispetto all’anno precedente. In uscita in questi giorni anche un documentario sull’emergenza carceri, “A l'ombre de la République”

domenica 11 marzo 2012

TAMBURINO E IL CARCERE "APERTO"


INTERVISTA A  " LA REPUBBLICA"  DEL CAPO DEL DAP


In un intervista rilasciata alla giornalista Liana Milella e pubblicata oggi sul quotidiano "La Repubblica"il Capo del DAP,Giovanni Tamburino,fornisce interessanti indicazioni su quelle che saranno le direttrici principali della sua attività alla guida dell'Amministrazione penitenziaria ed in particolare nella gestione dei detenuti. Il Presidente Tamburino auspica la stipula di "un "contratto" tra lo Stato e il detenuto.Per un "carcere leggero".Per 20mila detenuti definitivi che oggi passano il tempo chiusi in cella. Un accordo che,se infranto,comporterebbe l'inasprimento della pena".Secondo il nuovo Capo del DAP il ripensamento del carcere può trovare conforto in alcune esperienze già in atto e,in tal senso, "un modello cui ispirarsi è il carcere di Bollate, pensato oltre 10 anni fa da Francesco Gianfrotta, allora responsabile della direzione generale dei detenuti e da me, che ero all'ufficio studi. Lì il soggetto resta "libero" per buona della giornata e lavora". Altro passaggio dell'interessante intervista è stato quello relativo la progressiva diminuzione delle presenze dei detenuti in carcere che,secondo Tamburino,sarebbe da imputare a due ragioni : "l'effetto delle nuove leggi, impropriamente definite "svuota carceri", e un calo del numero dei reati puniti con la detenzione".Se questo trend venisse confermato in futuro le condizioni di agibilità lavorativa per il personale di polizia penitenziaria migliorerebbero.Il sistema penitenziario,infatti,secondo Tamburino "ha risorse umane molto ricche, ma non riesce a metterle a frutto. Gli stessi poliziotti penitenziari non possono limitarsi al gesto tradizionale di aprire e chiudere la cella, devono diventare specialisti nel rapporto umano con i detenuti".Un passaggio importante dell'intervista ha riguardato le possibilità occupazionale all'interno del carcere per i detenuti.Il capo del Dap ha manifestato il suo disappunto per la chiusura di alcune colonie agricole,sostenendo che "forse non è stata una decisione saggia, anche perché, soprattutto a Pianosa, le strutture erano in ottime condizioni e non compromettevano l'ambiente. È stato un vero e proprio spreco di risorse".

sabato 10 marzo 2012

PRESA DI POSIZIONE DI PAOLA SEVERINO SULLE DETENUTE MADRI.


Trovare soluzioni alternative


“Il problema della detenzione femminile e delle madri detenute con i loro bambini merita particolare attenzione”. È quanto scrive in una lettera indirizzata agli organizzatori del convegno, che si è svolto questa mattina nei musei capitolini, dedicato all’attività di Leda Colombini, il ministro della Giustizia Paola Severino.“Studi approfonditi dimostrano che i bambini che vivono in carcere soffrono di disturbi legati al sovraffollamento, alla mancanza di spazio, alla carenza di socializzazione che incidono sul loro sviluppo emotivo e cognitivo. Il carcere, infatti, anche nelle situazioni migliori,è incompatibile con le esigenze di socializzazioni e di corretto sviluppo psico-fisico del bambino”.“Il fenomeno della detenzione delle madri con i loro bambini - prosegue Severino - costituisce un problema sociale, che richiede uno sforzo collettivo per individuare soluzioni in grado contemperare le esigenze di eseguire la sanzione penale irrogata alle madri e quella di garantire un’infanzia serena ai loro figli”.Il ministro suggerisce una possibile soluzione partendo proprio dall’esperienza della Colombini: “L’unica soluzione realmente praticabile ed efficace sembra poter essere individuata come Leda stessa suggeriva, nella attivazione di sistemi alternativi al carcere. È necessario ripensare il sistema delle sanzioni i Italia, tendo conto del fatto che il carcere non è l’unico luogo in cui è possibile scontare la pena. Siamo consapevoli che molto altro ancora si può e si deve fare per attuare l’auspicio di Leda Colombini che i bambini non varchino più la soglia del carcere”.

mercoledì 7 marzo 2012

IL CARCERE DI CATANZARO ALL'ATTENZIONE DI RITA BERNARDINI ( RADICALI)

ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15127

Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 595 del 29/02/2012
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 29/02/2012

Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario
Gruppo
Data firma
PARTITO DEMOCRATICO
29/02/2012
PARTITO DEMOCRATICO
29/02/2012
PARTITO DEMOCRATICO
29/02/2012
PARTITO DEMOCRATICO
29/02/2012
PARTITO DEMOCRATICO
29/02/2012

Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 29/02/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15127
presentata da
RITA BERNARDINI
mercoledì 29 febbraio 2012, seduta n.595

INTERROGAZIONE DELL'ON. NAPOLI SUL CARCERE DI ARGHILLA'

                                       Angela Napoli



Inserire la struttura di Arghillà nel "Piano Carceri"


Al ministro della Giustizia e al Ministro dello Sviluppo economico, Infrastrutture e trasporti 
- per sapere – premesso che:
  • l’esigenza di realizzare una casa di reclusione nel territorio della regione Calabria fu rappresentata nel lontano 1988 dalla Direzione dell’Istituto Penitenziario reggino;
  • nel decennio passato, alterne vicende politico-finanziarie ed amministrative hanno fatto slittare l’iter progettuale di una casa di reclusione nella provincia di Reggio Calabria;
  • nel 1993/94, individuata l’area per la nuova casa penale a Reggio Calabria, furono avviate le procedure concorsuali per l’appalto dei lavori, privilegiando il sistema dell’affidamento “in concessione” delle opere di progettazione esecutiva e realizzazione del nuovo complesso carcerario;
  • pur avendo individuato il soggetto concessionario nel R.I.T. (Raggruppamento Temporaneo di Impresa) CMC-PIZZAROTTI, la procedura avviata divenne impercorribile a seguito dell’entrata in vigore della legge n. 109/94, per cui si provvide ad affidare allo stesso soggetto l’appalto a “trattativa privata”;
  • nel corso degli anni alcuni finanziamenti parcellizzati portarono alla realizzazione dei primi due lotti e al completamento della c.d. “stabilizzazione del fronte settentrionale”;
  • Il 31 gennaio 2003 è stata siglata la proposta di ridimensionamento della struttura nascente, allo scopo di rendere la stessa fruibile in tempi brevi, anche alla luce di un ulteriore stanziamento di circa 14,5 milioni di euro;
  • Il 31 luglio 2003 all’impresa appaltatrice è stato conferito l’incarico per redigere il nuovo progetto, ma una serie di vicissitudini hanno portato solo nel marzo del 2004 alla consegna da parte della CMC - PIZZAROTTI del progetto generale esecutivo di variante commissionato, ma nel frattempo non è risultato più disponibile il finanziamento di 14,5 milioni di euro di cui allo stato revisionale del bilancio del 2002 da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti;
  • il problema finanziario veniva però superato con il D.M. del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti del 30.09.2004, con il quale era stato assegnato al Servizio Integrato delle Infrastrutture e dei Trasporti (S.I.I.T.) per la Sicilia e la Calabria un finanziamento di 16 milioni di euro da destinare proprio alla Casa di Reclusione di Reggio Calabria;
  • il S.I.I.T. non ha però approvato il definitivo progetto rielaborato dalla ditta appaltatrice in tempo utile ad impegnare la somma stanziata entro l’esercizio finanziario 2004;
  • nonostante le varie sollecitazioni anche del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, solo il 01 dicembre 2006 è stato nominato il Commissario straordinario per il completamento dei lavori della Casa di Reclusione di Arghillà in Reggio Calabria;
  • e solo il 26 giugno 2007 l’Impresa C.M.C. Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna, Società Capogruppo dell’A.T.I., affidataria dei lavori di costruzione dell’opera, confermava la disponibilità alla ripresa ed al completamento dei lavori, pur rappresentando la necessità di disporre di un progetto esecutivo, redatto dal Commissario Straordinario e non accolta dallo stesso;
  • con ulteriore nota il Commissario straordinario, ing. Giovanni Grimaldi, informava il Ministero delle Infrastrutture – Dipartimento 2^ Direzione Generale per l’Edilizia Statale e gli Interventi Speciali, che l’appaltatore dei lavori per la costruzione della Casa di Reclusione di Arghillà aveva comunicato l’esito del lodo arbitrale pronunciandosi per la risoluzione del contratto d’appalto “per fatto e colpa della stazione appaltante” e chiedeva, altresì, di conoscere la dotazione finanziaria disponibile per l’eventuale appalto dell’opera in questione;
  • nonostante il sollecito prodotto in data 11 aprile 2008, il Commissario straordinario ad oggi non ha avuto alcun riscontro nel merito;
  • la struttura di Arghillà avrebbe la possibilità di ospitare 300 detenuti, nonché laboratori per le attività lavorative all’interno ed aree verdi da destinare a possibili coltivazioni;
  • purtroppo nel c.d. “Piano Carceri” presentato nel 2008 tale struttura non è stata inserita e quindi non indicata tra le opere da eseguire per il biennio 2009/2010 e per quello 2011/2012:
quali urgenti iniziative intendano assumere, per le parti di competenza, al fine di inserire il completamento di questa importante e necessaria struttura carceraria di Arghillà nel c.d. “Piano Carceri”.

        On. Angela NAPOLI

lunedì 5 marzo 2012

NUOVO DISEGNO DI LEGGE PROPOSTO DAL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA


                                        Paola  Severino


LAVORI PREPARATORI DEI PROGETTI DI LEGGE

Atto Camera: 5019
Disegno di legge: "Delega al Governo in materia di depenalizzazione, sospensione del procedimento con messa alla prova, pene detentive non carcerarie, nonché sospensione del procedimento nei confronti degli irreperibili" (5019)
 Fase Iter: Da assegnare
PRIMA LETTURA CAMERA
Disegno di legge C. 5019
Iniziativa del Governo: SEVERINO DI BENEDETTO Paola Ministro della Giustizia
Natura: Disegno di legge ordinario
Presentazione: Presentato il 29 febbraio 2012
Relatori: in Commissione; - in Assemblea;

venerdì 2 marzo 2012

I NUOVI DATI FORNITI DAL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA


Ministero della Giustizia

    Detenuti presenti - Situazione al 29 febbraio 2012

Detenuti presenti e capienza regolamentare degli istituti penitenziari per regione di detenzione
regione
di
detenzione
numero
istituti
capienza
regolamentare
detenuti
presenti
di cui
stranieri
detenuti presenti
in semilibertà (*)
totale donne totale stranieri
Abruzzo 8 1.567 2.013 67 354 10 1
Basilicata 3 440 476 17 60 5 0
Calabria 12 1.875 3.082 54 609 10 0
Campania 17 5.793 8.034 331 1.004 209 5
Emilia Romagna 13 2.453 3.939 127 2.063 42 8
Friuli Venezia Giulia 5 548 871 29 528 17 8
Lazio 14 4.838 6.742 454 2.632 85 14
Liguria 7 1.088 1.824 97 1.050 40 9
Lombardia 19 5.384 9.388 572 4.177 84 9
Marche 7 775 1.166 41 506 7 2
Molise 3 401 522 0 68 4 0
Piemonte 13 3.628 5.050 164 2.551 43 9
Puglia 11 2.463 4.520 224 876 87 1
Sardegna 12 2.037 2.182 53 997 28 1
Sicilia 27 5.454 7.380 187 1.539 85 3
Toscana 18 3.186 4.068 171 2.082 85 19
Trentino Alto Adige 2 520 354 18 251 11 4
Umbria 4 1.134 1.679 76 704 8 0
Valle d'Aosta 1 181 266 0 191 0 0
Veneto 10 1.977 3.076 164 1.827 41 9
totale nazionale 206 45.742 66.632 2.846 24.069 901 102
 (*) Nota: i detenuti presenti in semilibertà sono compresi nel totale dei detenuti presenti.
 Fonte: Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria - Ufficio per lo sviluppo e la gestione del sistema informativo automatizzato statistica ed automazione di supporto dipartimentale - Sezione Statistica