venerdì 28 giugno 2019

IL CAPO DEL DAP BASENTINI INCONTRA IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA MATTARELLA




MATTARELLA E BASENTINI



INTERVENTO DEL CAPO DEL DIPARTIMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA, FRANCESCO BASENTINI, ALL’INCONTRO CON IL PRESIDENTE MATTARELLA, IN OCCASIONE DEL 202° ANNIVERSARIO DELLA COSTITUZIONE DELLA POLIZIA PENITENZIARIA 


Signor Presidente,
Desidero innanzitutto, a nome mio e dell’Amministrazione che ho il privilegio di rappresentare, esprimerLe profonda gratitudine per averci ricevuto in occasione del 202° anniversario della fondazione del Corpo della Polizia Penitenziaria, come segno prezioso del riconoscimento ed apprezzamento per la storia e l’impegno del Corpo.
La Polizia Penitenziaria svolge compiti specialistici che ne definiscono l’identità, la missione e l’unicità fra le Istituzioni della Repubblica. Le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria operano per garantire la legalità e la sicurezza dentro e fuori gli istituti penitenziari.
Oggi più che mai gli agenti e gli ufficiali della Polizia Penitenziaria si trovano ad affrontare con impegno e dedizione la critica situazione in cui vive la popolazione detenuta e gli istituti, mostrando un’umanità e una forza degne del nostro Paese. I nostri uomini portano avanti i propri compiti, orgogliosi dell’uniforme che indossano e fieri di far parte di una istituzione indispensabile per la sicurezza del Paese, nonostante le gravi carenze di organico e uno stato di disinteresse in cui sovente la Polizia Penitenziaria è stata lasciata. 
Le iniziative attuate nel corso dell’anno 2018-2019 a favore della Polizia Penitenziaria sono state volte principalmente a rivisitare le piante organiche, ad incrementare la formazione e l’aggiornamento tecnicoprofessionale e a predisporre attività finalizzate a promuovere l’immagine del Corpo per il ruolo svolto nel garantire sicurezza, legalità, umanità e solidarietà. 
In 15 anni la Polizia Penitenziaria ha dovuto rinunciare all’11% del suo organico. Nell’ultimo anno l’impegno è stato rivolto a promuovere un piano di assunzioni ordinarie e straordinarie che consentirà all’Amministrazione Penitenziaria di assumere entro il primo trimestre del 2020 circa tremila unità. Sono stati immessi in servizio 971 vice-ispettori del Corpo e sono state attivate le procedure per il concorso straordinario per titoli a complessivi 2.851 vice-sovrintendenti. 
Complessivamente, da giugno 2018 è stata erogata la formazione iniziale per 2.775 agenti di Polizia Penitenziaria che sono stati immessi nel ruolo dopo anni di blocco delle assunzioni. Alla formazione del personale l’Amministrazione ha dedicato particolare attenzione, al fine di dotare gli appartenenti al Corpo di strumenti tecnici ed operativi all’altezza della complessità delle molteplici e specialistiche funzioni svolte. Nell’immediato futuro, anche la Polizia Penitenziaria potrà fruire di importanti dotazioni tecnologicamente avanzate, per rendere sempre più efficiente ed efficace la sua missione. Sono stati avviati inoltre corsi di formazione per i ruoli tecnici, biologi e informatici, per istruttori cinofili antidroga, per istruttori di tiro, guida e difesa personale, corsi scorte e sicurezza, nonché corsi per operatori di diritto umanitario internazionale – ci tengo a sottolinearlo - per dirigenti e funzionari di Polizia Penitenziaria, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana. 
Sono stati avviati anche corsi di formazione per il personale in servizio presso le articolazioni della Giustizia Minorile e della Comunità, con l’intento di riconsiderare le pratiche educative e di sicurezza e di rinnovare intese professionali ed organizzative per affrontare conflitti e urgenze posti dalle devianze giovanili. 
Doveroso accesso va fatto anche al riordino delle carriere: l’Amministrazione Penitenziaria si è battuta per ottenere i riconoscimenti alla dirigenza del Corpo e ai ruoli direttivi, unitamente agli altri ruoli, quali quelli degli ispettori e dei sovrintendenti, nonché del ruolo degli agenti e degli assistenti a supporto dei processi di sicurezza e di conoscenza della persona. 
Nel corso dell’anno si è inoltre consolidata l’integrazione con le altre Istituzioni: oltre all’assegnazione a breve di un nucleo di 20 unità che entreranno a far parte della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, l’Amministrazione sta lavorando ai tavoli tecnici per la creazione di nuclei di Polizia Penitenziaria presso le Procure della Repubblica e presso le Procure Generali, nonché presso i Tribunali di Sorveglianza. Si auspica per il futuro la previsione di nuove specializzazioni, si pensi a ruoli tecnici dei medici, degli psicologi, dei tecnici delle lavorazioni penitenziarie e così via. 
Signor Presidente, come avrà visto i compiti della Polizia Penitenziaria non si esauriscono nella mera vigilanza, ma si estendono alla conoscenza della persona detenuta, osservata nei suoi comportamenti individuali e di relazione, e all’offerta di ogni sostegno utile a prevenire il rischio di recidiva. 
È indubbio a tal riguardo che l’avvio al lavoro sostenuto e accompagnato dalla Polizia Penitenziaria rappresenti lo stimolo maggiore al ritorno, con dignità, nella società libera. A tal proposito è doveroso accennare al lavoro di pubblica utilità, un modello operativo ormai esportato anche a livello internazionale, che conferma la bontà del percorso intrapreso, certamente da incoraggiare, che non sarebbe realizzabile senza l’indispensabile contributo dei poliziotti penitenziari che accompagnano i detenuti fuori dalle strutture di reclusione. 
Mi consenta, Signor Presidente, di rivolgere infine un doveroso e commosso pensiero a chi ha pagato con un alto tributo di sangue la fedeltà alla Repubblica. Dal dopoguerra sono 60 gli appartenenti al disciolto Corpo degli Agenti di Custodia e al Corpo di Polizia Penitenziaria caduti in servizio e vittime delle violenze della criminalità organizzata e del terrorismo. Alla memoria dei nostri caduti il prossimo 3 luglio sarà intitolato un viale all’interno di Villa Torlonia, qui a Roma. 
Signor Presidente, le porto i ringraziamenti di tutto il personale della Polizia Penitenziaria per l’attenzione che Ella ha sempre dedicato. Le donne e gli uomini delle forze di polizia che rappresento saranno sempre fedeli alla Repubblica, alla Costituzione e ai valori che Lei, Signor Presidente, rappresenta per tutti noi. 
Grazie per la sua vicinanza e considerazione, Presidente.
Forza Polizia Penitenziaria! Evviva la nostra Costituzione! Evviva l’Italia! 



www.poliziapenitenziaria.gov.it 

mercoledì 19 giugno 2019

CASA CIRCONDARIALE COSENZA

Oggi è esploso il  "caso Cosenza"  . Dopo anni di silenzio complice ed assordante qualcuno ha detto basta . Finalmente è venuto a galla ciò che molti pensavano o,forse, sapevano o che, addirittura,veniva denunciato. Quel che più colpisce di questa vicenda è l'assenza, negli anni, di chi doveva vigilare, controllare, denunciare, intervenire per colpire il malaffare e l'incapacità colpevole e complice.
Solo il coraggio di Magistrati rigorosi e dotati di alto senso di responsabilità è riuscito a fare emergere dalle " nebbie carcerarie " questa disgustosa situazione di palese illegalità di ancora più palese complicità.
La Calabria penitenziaria ha sofferto lustri di malcostume, prepotenza, malaffare .
La profonda e radicata convinzione di chi gestiva il potere di essere legibus solutus e di non dover , quindi , rispondere delle proprie azioni ad alcuno , ha dissolto e vanificato negli anni il sacrificio di chi agiva con onestà ed umiltà professionale  per  cercare di arginare i tentativi d'infiltrazione  mafiosa nei gangli dello Stato . Quando la cultura della legalità è stata subordinata a quella del potere il sistema penitenziario calabrese, e non solo, non ha retto ed ha visto aprirsi profonde falle al suo interno . 
Cosenza  - Vibo Valentia - Cagliari.
Per chi vuole capire !
Il nostro augurio è che sia solo l'inizio di un'azione volta a ripristinare il rispetto delle regole. Nell'interesse di tutti !