Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, 23 dicembre 2011,alle ore 11,40 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Mario Monti e nel contesto dei provvedimenti presi in esame ed approvati ha deciso di prorogare lo stato di emergenza dichiarato per far fronte al sovraffollamento nelle carceri, e completare gli interventi finalizzati ad assicurare salute e sicurezza dei detenuti, garantendo una migliore condizione di vita e la funzione rieducativa della pena.
LO STATO DI EMERGENZA
Le persone ristrette nei 206 istituti penitenziari italiani hanno raggiunto, a dicembre 2011, quota 69 mila circa, con un trend di incremento mensile di 700 detenuti, divenuto inarrestabile a partire dal periodo immediatamente successivo all'indulto (agosto 2006) che ridusse i detenuti a 39.005; 69 mila detenuti a fronte di una capienza di 45 mila persone: una condizione di sovraffollamento che ha indotto il Governo a dichiarare, il 13 gennaio del 2010, lo "stato di emergenza nazionale" delle carceri italiane.
La dichiarazione dello stato di emergenza nazionale delle carceri è fondata sul presupposto normativo della legge 225 del 24 febbraio 1992. Si tratta di una legge della protezione civile che consente di dichiarare lo stato di emergenza nazionale in presenza di situazioni che non siano riferite esclusivamente a episodi di calamità naturale, ma anche ad eventi che, per intensità ed estensione, debbano essere fronteggiati con poteri straordinari.
Lo stato di emergenza dovuto all'eccessivo affollamento degli istituti penitenziari,dichiarato dal Governo il 13 gennaio 2010 e prorogato successivamente fino al 31 dicembre 2011,nella seduta del 23 dicembre 2011 è stato ulteriormente prorogato.
Nella stessa seduta il Consiglio dei Ministri ha conferito al dott. Angelo SINESIO, nominato prefetto, l’incarico di Commissario delegato per il Piano carceri.
P I A N O C A R C E R I
Le linee di azione del Piano carceri - i tre pilastri: edilizia penitenziaria, misure deflattive della carcerazione e implementazione degli organici di Polizia Penitenziaria - sono inserite in un ampio disegno istituzionale perseguito dal Ministero della Giustizia volto a rimodulare le tecniche di esecuzione della pena, intervenire sui flussi in entrata ed in uscita dagli istituti di pena nonchè meglio raccordare le condizioni dell'esperienza carceraria con i dettami costituzionali, ferme restando le esigenze di massima sicurezza, protezione del personale preposto e rispetto della persona umana ristretta.
In sintesi, le misure previste dal Piano per stabilizzare il sistema penitenziario e risolvere lo stato emergenziale si saldano con le discipline esistenti e con le altre riforme di sistema, dando vita ad una strategia che opera in maniera integrata su più livelli:
- Tutela della persona umana e miglioramento delle condizioni di permanenza per i ristretti;
- Miglioramento delle condizioni di lavoro presso le strutture carcerarie;
- Valorizzazione del patrimonio immobiliare carcerario;
- Ammodernamento generale delle infrastrutture e incremento dell'utilizzo di nuove tecnologie per rendere più efficiente il sistema.
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