Decreto svuota carceri: ecco le novità
Dai braccialetti elettronici all'espulsione dei detenuti stranieri con pene inferiori ai 2 anni
Ansa
Garantire più diritti ai detenuti e soprattutto misure per sfoltire le carceri. Questi gli obiettivi del dl svuota carceri. Queste alcune delle più rilevanti novità:
- I braccialetti elettronici diventano la regola, non l'eccezione. In caso di domiciliari il giudice li prescrive solo se necessari, d'ora in poi saranno previsti sempre a meno che (valutato il caso concreto) se ne escluda la necessità.
- Cambiano le regole anche sul piccolo spaccio. L'attenuante di lieve entità nel delitto di "detenzione e cessione illecita di stupefacenti" diventa reato autonomo. Per il piccolo spaccio cioè niente più bilanciamento delle circostanze, con il rischio che la recidiva porti a pene sproporzionate. Viene anche meno il divieto di disporre per più di due volte l'affidamento terapeutico al servizio sociale dei condannati tossico-alcool dipendenti. Ai minorenni tossicodipendenti sono applicabili le misure cautelari con invio in comunità.
- Ampliato l'affidamento in prova. Si spinge fino a 4 anni il limite di pena che consente l'affidamento in prova ai servizi sociali, ma su presupposti piu' gravosi (periodo di osservazione) rispetto all'ipotesi ordinaria che resta sui 3 anni. Si rafforzano inoltre i poteri d'urgenza del magistrato di sorveglianza.
- Sale da 45 a 75 giorni a semestre, in via temporanea (dal 1 gennaio 2010 al 24 dicembre 2015) la detrazione di pena concessa con la liberazione anticipata. L'ulteriore sconto, che comunque non vale in caso di affidamento in prova e detenzione domiciliare, è applicato solo dopo la valutazione della meritevolezza del beneficio. Esclusi, comunque, i condannati di mafia o per altri gravi delitti (come omicidio, violenza sessuale, rapina aggravata, estorsione).
- L'espulsione diventa, per i detenuti stranieri, una alternativa al carcere in molti più casi. Non solo vi rientra lo straniero che debba scontare 2 anni di pena, ma anche chi è condannato per un delitto previsto dal testo unico sull'immigrazione purchè la pena prevista non sia superiore nel massimo a 2 anni e chi è condannato per rapina o estorsione aggravate. Viene anche velocizzata a partire dall'ingresso in carcere la procedura di identificazione per rendere effettiva l'esecuzione dell'espulsione.
- Nasce il Garante nazionale dei diritti dei detenuti. Un collegio di tre membri, scelti tra esperti indipendenti, che resteranno in carica per 5 anni non prorogabili. Compito del Garante nazionale è vigilare sul rispetto dei diritti umani nelle carceri e nei Cie. Potrà acceder liberamente in tutte le strutture, chiedere informazioni e documenti oltre a formulare specifiche raccomandazioni all'amministrazione penitenziaria. Ogni anno trasmetterà al Parlamento una relazione sull'attività svolta.
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