![]() |
Paola SEVERINO |
COMUNICATO STAMPA Si.Di.Pe.
Fondi per il lavoro dei
detenuti e per la chiusura degli O.P.G. ma per i dirigenti penitenziari probabili tagli degli
organici, nessun contratto di lavoro e tagli alle già magre retribuzioni.Il Si.Di.Pe. (Sindacato
Direttori Penitenziari), che raccoglie il maggior numero dei dirigenti penitenziari, da sempre
impegnato sul fronte della difesa dei diritti umani nelle carceri, esulta
perché è stato firmato in
Consiglio dei ministri il decreto che destina 16 milioni di euro al lavoro
carcerario,attraverso il
rifinanziamento della legge Smuraglia ed esulta, anche, perché è stato
finalmente firmato pochi giorni fa, il 7
febbraio, il decreto ministeriale che consente il riparto di 173,8 milioni di euro per realizzare i nuovi centri
che segneranno il definitivo abbandono di quell’orrore che sono gli ospedali psichiatrici giudiziari,
con l’obbligo per le amministrazioni locali di inviare i programmi di utilizzo
delle risorse entro 60 giorni
per l’approvazione e lo sblocco dei fondi da parte del ministero della Salute.Ma i dirigenti penitenziari, che in prima
persona e tra mille rischi, anche personali, gestiscono oramai da anni
un’emergenza penitenziaria mai vista prima, non
hanno avuto la stessa attenzione. Per loro, poco più di 300
servitori di questo Stato non ci sono fondi, anzi, pur prevedendosi l’apertura di nuovi
istituti penitenziari il Governo, in questo scorcio di fine legislatura, pensa
di ridurli ulteriormente diminuendo i
loro già esigui organici e, addirittura,
non solo non ha reperito le risorse per il loro primo
contratto di lavoro (sono gli unici lavoratori dello Stato privi di contratto)
ma vorrebbe finanche mutilare la loro
già scarsa retribuzione, privandoli della loro equiparazione alle forze di polizia, nonostante sia
visibile agli occhi di tutti (in primo
luogo a quanti appartengano alle organizzazioni criminali!)
che le loro funzioni concorrono al sistema della sicurezza dello Stato e che l’art. 79, parte V,
Direzione del Personale, delle “Regole Penitenziarie Europee”, riferito proprio
al personale penitenziario,
precisi che i benefici e le condizioni
di impiego di esso devono riflettere l’esatta natura del lavoro
come parte delle forze dell’ordine.Per queste ragioni tutte le Organizzazioni
Sindacali del personale della carriera dirigenziale penitenziaria (SIDIPE,
DPS, FPCGIL, CISL-FNS, Codipe UIL,
Confsal-UNSA), con un comunicato congiunto, in data
11.02.2013 hanno dichiarato lo stato di agitazione.Auspichiamo che il Governo
ed il Ministro della Giustizia Paola Severino compiano un gesto di ragionevolezza e di giustizia, affinché il
loro mandato non si concluda con un atto di ingiustificata mortificazione nei
confronti di coloro che, anche sopportando
rischi personali, operano per mantenere alto il senso di
legalità del sistema penitenziario in questo difficile momento di emergenza,essendo i dirigenti degli
istituti penitenziari e degli uffici di esecuzione penale esterna i primi
garanti dei principi di legge
nell’esecuzione penale .
Il Segretario Nazionale
Rosario Tortorella
Rosario Tortorella
Nessun commento:
Posta un commento