Giustizia:
Menia (Fli); interrogazione su tutela personale della carriera dirigenziale
penitenziaria
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In un’interrogazione a
risposta scritta presentata al Ministro della Giustizia, il deputato Roberto
Menia (Fli) chiede spiegazioni in merito “allo stato di agitazione minacciato
dalle Organizzazioni Sindacali del personale della carriera dirigenziale
penitenziaria, in quanto, il 12 febbraio u.s., esse hanno appreso che sono
stati firmati i Decreti relativi alla valutazione degli incarichi, sebbene,
dopo anni dalla riforma (Legge 154/2005), la categoria sia ancora priva del
primo contratto; né abbia trovato applicazione, nei loro confronti, la
ricostruzione di carriera prevista dall’art. 28 del D.lgs. 63/2006 con grave
nocumento per gli stessi”. Inoltre il coordinatore nazionale di Futuro e
Libertà chiede chiarimenti su “un Dpcm, che sarebbe in procinto di essere
varato, sulla riduzione di dirigenti penitenziari generali, nonostante essi
siano esclusi dalla spending review”.
L’interrogante domanda, quindi, se “non si ritenga opportuno non depauperare
ulteriormente un corpo di dirigenti dello Stato che si fa carico della
gestione di oltre 65mila persone detenute e decine di migliaia di
appartenenti al Corpo della Polizia Penitenziaria”. E inoltre se “non si
ritenga di riconsiderare l’opportunità che vengano date tempestive e nuove
direttive affinché sia assicurata ai dirigenti penitenziari la corresponsione
dell’una tantum per l’appunto prevista per il personale delle Forze
dell’Ordine al quale essi sono equiparati, in attesa che venga definito e
stipulato il loro primo contratto di categoria” Si interroga, infine, il
Ministro su “quali iniziative siano assunte da parte del Dap per assicurare
la necessaria e fondamentale presenza di dirigenti penitenziari nelle 206
carceri del Paese, pure in relazione alla reiterata dichiarazione dello stato
d’emergenza delle carceri, proclamata con appositi e ripetuti Dpcm, dai
recenti governi e quello attuale, emergenza che ha dato la stura al c.d.
piano carceri.
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