Paola Severino ancora una volta protagonista nelle scelte di rinnovamento e di ripristino di "regole" ormai dimenticate e scarsamente rispettate. Questa volta con il suo intervento,destinato a limitare al massimo il "turismo penitenziario locale", il Ministro della Giustizia richiama garbatamente l'attenzione dei magistrati sulla necessità di effettuare,come previsto da molti anni, le udienze di convalida o fermo in carcere e non nei tribunali.Il documento,che è stato trasmesso anche ai provveditori regionali dell'amministrazione penitenziaria,è datato 14 maggio 2012. "Le traduzioni per udienza di convalida - scrive il ministro - comportano un impiego di mezzi e uomini superiore ad altre analoghe attività, in quanto accade sovente che debbano tradursi due o più soggetti arrestati contestaulmente dalla polizia giudiziaria, e per i quali occorre - onde evitare contatti tra loro prima dell'udienza di convalida – apprestare più scorte separate". Frequente è il "ricorso al mezzo aereo e l'impiego fuori sede di un numero rilevante" di agenti di polizia penitenziaria. Se poi è disposto l'isolamento, è necessario tradurre singolarmente il detenuto. Questo genere di spostamenti, inoltre, è difficile da pianificare. E comporta, in sintesi, "un grave costo per l'Erario". Benché lo stesso Guardasigilli premetta che "in questi ultimi anni è intervenuta una notevole riduzione delle traduzioni di soggetti detenuti per udienze di convalida o fermo", tuttavia "l'attuale sfavorevole situazione economico-finanziaria nonché la necessità storica dell'attuale governo di operare l'inevitabile riduzione dei finanziamenti pubblici in coerenza con la spending review, impone un'ulteriore sensibilizzazione nei confronti dei magistrati in servizio presso i rispettivi uffici di appartenenza affinché si possano migliorare ulteriormente i positivi risultati richiamati in premessa", afferma Severino, che invita i magistrati "a recarsi nel luogo di detenzione" dell'indagato ad effettuare le previste udienze.
GIUSTIZIA:SEVERINO; TROPPO CARE, RIDURRE TRADUZIONI DETENUTI.